2010, l’anno del coraggio e della verità

Ancora pochi giorni e l’anno 2009 apparterrà alla nostra storia, una storia difficile, dove l’intero paese si è trovato per il secondo anno a vivere uno dei periodi più difficili della propria storia.

Crisi economica, perdita di posti di lavoro, indebitamento finanziario, difficoltà delle famiglie ad arrivare alla fine del mese, diminuzione dei consumi, difficoltà delle piccole imprese, sono state le parole che per troppo tempo hanno segnato le giornate dell’anno che sta per terminare. E ancora una volta, di fronte a uno scenario che si contraddistingue sicuramente per la complessità e la difficoltà,  abbiamo assistito a una troppo diffusa incapacità strutturale di affrontare adeguatemente i gravi problemi del paese a tutti i livelli, governo, regioni, comuni,partiti politici di destra, centro e sinistra.

Quello che manca è IL CORAGGIO DI DIRE VERITA’ e questo è il primo passo che ogni uomo politico e ogni rappresentante delle istituzioni dvrebbe fare se fosse realmente responsabile.

Gli italiani non hanno bisogno di qualcuno che gli racconti una realtà differente da quella che è, perchè ogni volta che vanno a fare la spesa, ogni volta che restano a casa perchè hanno perso il lavoro, si accorgono bene di quale sia la verità.

Gli italiani hanno bisogno di qualcuno che abbia IL CORAGGIO DI DIRE CHE LA CRISI DEL PAESE NON E’ FINITA, che dovremo affrontare ancora momenti molto difficili, ma che ognuno cercherà di fare il proprio meglio per cercare di farci uscire da questa situazione.

Ma come si può fare per uscire da questa dilaniante crisi? Ed è qui che si vede il VERO CORAGGIO E LA VERA CAPACITA’ DI CAMBIARE.  Perchè per uscire dalla crisi non servono ricette impossibili, le soluzioni sono già quì, davanti ai nostri occhi.

  1. Primo : bisogna avere il coraggio di far si che ogni comune e regione si assuma la responsabilità totale e completa di tutte le risorse che sono nel territorio di loro competenza e che quindi si assumano la responsabilità del rispetto dell’ambiente, della valorizzazione delle risorse economiche, storiche e culturali e di promuovere il loro sviluppo nel rispetto di un equilibrio ambientale ed ecologico del pianeta. Sapete cosa significa questo? Significa che il problema dei rifiuti e dell’inquinamento non è un problema di altri, ma è una questione che devono risolvere i comuni e se non lo fanno è giusto che lo stato sciolga le amministrazioni. Questo significa che non si possono costruire viabilità per favorire l’accesso a nuovi centri commerciali, se non viene rispettato un equilibrio nella viabilità complessiva del comune.
  2. Secondo: valorizzare le risorse significa assumersi la responsabilità di fare piani completi e armonici per la valorizzazione di tutto il patrimonio storico, artistico, turistico, economico e culturale del territorio, coinvolgendo nello sviluppo del patrimonio tutti i soggetti pubblici e privati che potranno partecipare a questa valorizzazione, beneficiandone dal punto di vista economico e fscale. In pratica questa è la vera realizzazione del federalismo, basato su una assunzione di responsabilità reale e completa della gestione del patrimonio storico-culturale-ambientale-artistico-economico affidato ad ogni ente per la specifica competenza e nello stesso tempo questo è l’unico modo per poter far accedere ai diversi soggetti a una quantità di risorse oggi impensabili, ma solo nel caso in cui operino realmente e responsabilmente per lo sviluppo completo armonico e coerente del territorio loro affidato.
  3. Terzo: bisogna avere il coraggio e la creatività per realizzare un piano per lo sviluppo energetico del paese che consideri tutte le risorse e soprattutto che abbia la lungimiranza di favorire lo sviluppo delle energie alternative a basso se non che nullo impatto ambientale. Tra le energie alternative ve ne sono due che hanno una portata maggiore di tutte quelle conosciute ( es. fotovoltaico) e che meriterebbero ingenti investimenti per la loro portata e possibile applicazione: LA TRASFORMAZIONE DEL CALORE IN CORRENTE ELETTRICA e la FUSIONE FREDDA. La prima, ovvero il convertitore di calore in corrente elettrica ( vedi gli studi  del Dr.Dr. Orest G. Symko dell’università dell’ Utah (U.S.A.) è sicuramente una delle fonti di energia più interessanti perchè consentirebbe di convertire il calore prodotto da innumerevoli fonti (.es. motore del’auto, fornelli da cucina, forni, computer,ecc. in energia) con risparmi energetici per il paese. La seconda, la fusione fredda, ha avuto degli sviluppi interessanti proprio in una ricerca dell’ENEA del 2007, ed è questa la vera energia del futuro nella quale sarebbe opportuno investire ingenti risorse se si vuole dare una svolta al piano energetico del paese.
  4. Quarto: occorre avere il coraggio di affrontare definitivamente il problema dell’evasione fiscale nel paese se si vuole  raggiungere l’obbiettivo di far emergere le risorse nascoste del paese ( ricordo che l’ultimo studio di Roberto Ippolito stimava a 100 miliardi di Euro l’evasione fiscale nel paese) e conseguire l’obiettivo di una diminuzione della tassazione dei redditi sia dei privati che delle imprese e di una maggiore equità nella distribuzione del reddito.
  5. Quinto: occorre avere il coraggio nell studio di sistemi avanzati per il recupero e riciclaggio dei rifiuti. Il problema del riciclaggio dei rifiuti è sicuramente una delle questioni più importanti sia del nostro paese e anche a livello mondiale e come è possibile che su un problema cosi importante, un paese cosi ricco di creatività e ignegno come il nostro non investa adeguatemente? Ricercare e realizzare tecniche innovative in questo campo renderebbe l’Italia uno de paesi leader in un mercato di importanta mondiale.
  6. Sesto: riformare il sistema giudiziario italiano con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi di una giustizia più equa, di favorire un recupero di coloro che dimostrano una concreta disponibilità di cambiare ma anche e soprattutto di  una certezza della pena. Questo è il vero problema dell’Italia, chi sbaglia deve pagare, non qualche volta, ma sempre in modo appropriao al reato commesso.

Ecco, questo potrebbe essere considerato l’albero dei desideri, ma personalmente spero tanto che sia almeno lo spunto di riflessione per qualche cittadino, per qualche politico o responsabile delle istituzioni che non voglia semplicemente continuare a scaldare la propria sedia, ma che voglia fare il proprio dovere: cambiare il mondo.

Quindi auguro a tutti un Buon 2010 e che sia veramente l’anno del coraggio e della verità.

By Giovanni Roi