Crisi finanziaria mondiale? La soluzione definitiva

La crisi finanziaria mondiale sta mostrando aspetti inaspettati, reazioni dei mercati che sembrano essere indifferenti alla maggiore parte delle azioni che i governi stanno mettendo in campo. Ma c’è qualcosa che è possibile fare per invertire questa tendenza? Cosa rende cosi intangibile questa crisi?. La realtà è che queste crisi evidenzia i contorni di un mercato che è già cambiato e con i quali troppi interagiscono con modelli e regole vecchie che non funzionano più. Quello che occorre è una scelta decisa e definitiva.

  1. Stablire il principio della trasparenza delle operazioni sui mercati finanziari ovvero rendere obbligatoria la pubblicazione in chiaro di chi esegue operazioni finanziarie in borsa, comunicando i nomi sia degli operatori finanziari, dei titoli scambiati e dei loro clienti. Non ci sono operatori fantasma che agiscono nel mercato, ma istituzioni e persone con precise responsabilità e se queste persone concorrono a determinare la crisi finanziaria di un paese è bene che si prendano le loro responsabilità di fronto alla società. E’ bene che il paese sappia i nomi e cognomi di chi non ha fiducia nell’economia e che queste persone si assumano la responsabilità delle loro azioni.
  2. Ristabilire il principio di un’etica della responsabilità come elemento inviolabile del governo delle imprese e della società. Quando il direttore del Fondo Monetario Internazionale il 9 Ottobre 2008, si permette di esporre dichiarazioni sull’incombenza di una recessione mondiale senza rendersi conto degli effetti di questa dichiarazione sui mercati finanziari proprio nel momento in cui le borse stavano riprendendosi, non dimostra di avere un’etica della responsabilità ma solo di essere poco attento alle implicazioni che derivano dalle proprie affermazioni. Come non dimostrano un’etica della responsabilità tutti i manager che percepiscono compensi stratosferici dopo aver causato un danno alle imprese e alla società. L’economia e la società non può funzionare se non viene ristabilito il principio della responsabilità ovvero che chi compie azioni che favoriscono lo sviluppo deve essere premiato e chi crea danno a un’impresa o alla società ne deve rispondere e subito. Questo significa rendere immediato, l’inserimento in tutti gli atti di nomina di chi ha queste responsabilità, la clausola di rivalsa per danni con l’interessato in caso siano accertate azioni che comportano un danno alla società anche nei 5 anni successivi al termine del suo incarico.
  3. Stabilire il principio inviolabile dell’equità fiscale e agire con determinazione contro l’evasione fiscale e nel recupero di quanto detratto al fisco utilizzando le regole dell’effetto domino: la tassazione dei redditi sia delle persone che delle società deve prevedere una drastica riduzione nei prossimi anni ma questo può avvenire solo se TUTTI pagano le tasse. L’evasione non è più un fenomeno accettabile nel paese. Nel luglio del 2007 l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che l’evasione fiscale era stimata in 150 miliardi di euro e a tutt’oggi le azioni antievasione hanno recuperato solo una piccola parte di questa enorme evasione, dimostrando tutta la loro inefficacia ad arginare questa continua erosione di valore. Per risolvere questa cancrena dell’evasione servono due azioni : l’immediata confisca dei beni di soggetti per i quali viene accertata un’evasione totale o superiore del 40% del reddito dichiarato e l’accertamento con la regola del domino, ovvero l’autorizzazione alla finanza a eseguire accertamenti a tutta la catena di persone che rientrano nel nucleo familiare dell’evasore.
  4. Valorizzare le risorse reali del paese e su queste promuovere lo sviluppo armonico dell’economia: industria del turismo 40% di incremento, industria della riciclaggio dei rifiuti con l’utilizzo delle tecniche del recupero dinamico 200% di incremento, industria delle energie rinnovabili 300% di incremento. Questi sono solo alcuni dati di quelle che sono alcune delle nuove opportunità per il rlancio del paese e sono una delle tante possibilità per risollevare un’economia che ha bisogno di nuova linfa ma anche nuove idee per creare le premesse di uno sviluppo solido e duraturo.
  5. Rifondare i principi dell’economia e un nuovo modello di sviluppo: il paese e l’economia hanno  bisogno di nuovi modelli e di nuovi paradigmi. Recessione ? Cos’è? Che differenza c’è tra una crescita del PIL dell’0,5% e una decrescita dello 0,1%? Quasi nessuna, ovvero la realtà è che nel paese già da diversi anni è iniziata una trasformazione che non è stata ancora compresa dai modelli di economia tradizionale. Si parla di recessione quando in realtà siamo in una fase di rallentamento già da diversi anni e allora cosa differenzia un rallentamento da una recessione? Cosa è la recessione oggi? Su quali paradigmi occorre rifondare un modello dell’economia e dello sviluppo del paese? Per fare questo non servono economisti che non sanno andare al di la di modelli oramai superati, occorrono modelli nuovi per una nuova realtà che pochi hanno compreso nella sua globalità.

Il paese e l’intera economia mondiale sta vivendo un periodo di grande crisi, una grande incertezza si sta diffondendo nella società ma è proprio questa grande crisi che può essere la possibilità di un grande cambiamento e di una trasformazione della società.

Il cambiamento, la soluzione è più vicina di quanto pensiamo, occorre solo avere il coraggio di sceglierla e di metterla in atto. Una cosa oggi è certa, dopo questo articlo chi ha dele responsabilità di  governo delle imprese e della società non potrà dire “non lo sapevo”, dovrà scegliere e scegliere bene.

by Giovanni Roi