Rosaspina e le lenzuola, ed ecco come una Favola diventa una Realtà

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Ci fu un momento nella vita in cui nell’anno 2007 un’ amica Silvia chiese a Giovanni e a tutti i suoi amici….

Quando si cambiano le lenzuola, si mette il lenzuolo di sotto, che si vede tutto; ok, tutto a posto fin qui.
E poi c’è sto benedetto lenzuolo di sopra che io metto dritto e non al contrario in modo che si veda solo il pezzo di ricamino e poi tutto il resto bianco… quando in realtà, ho tutto un lenzuolo colorato o comunque lavorato che rimane invisibile…per cosa?
Per tenerlo coperto!?
Lo so che non è un problema esistenziale e che si vive bene ugualmente, ma mi piacerebbe sapere se qualcun altro nella vita si è mai posto questa domanda: quando mia madre mi vede a mettere il lenzuolo cosi mi dice che va al contrario….ma lei è una vita che mi vede fare tutto al contrario e , tutto sommato il lenzuolo non la destabilizza granché’!!!

Spero di non aver sconvolto nessuno con questa riflessione e di leggere tante risposte che mi aiutino ad allargare i miei orizzonti, da ora in avanti, tutte le volte che cambierò le lenzuola a mio letto.

Giovanni, la domanda che apre la speranza

Ogni domanda, ogni riflessione apre sempre il cuore a scoprire come quello che sembra complicato e impercettibile possa diventare visibile e fu cosi che Giovanni guardò il messaggio  della sua amica, ci pensò sopra, e dopo aver aperto il suo cuore e lo sguardo all’invisibile disse:

Rosaspina e le lenzuola, e la Favola diventa una Realtà

Un giorno di tanti anni fa, la principessa Rosaspina chiese a sua madre, la Regina Perfettina : “.. mamma, come mai le lenzuola del mio lettino sono tutte cosi uguali, tutte dello stesso colore?”. Nel reame infatti da molti e molti anni, le lenzuola di ogni letto erano sempre tutte dello stesso colore. Nessuno aveva mai pensato che una delle due lenzuola potesse essere di un colore diverso dall’altra. Ma a Rosaspina, che in quanto acume ne aveva da vendere, era sembrato cosi strano che nessuno avesse mai obiettato nulla a quella strana convenzione.

Sua madre, la Regina Perfettina, dopo aver ascoltato la figlioletta le disse:” ..in verità non ci siamo mai posti questa domanda. Nel reame da sempre si fa cosi e nessuno ha mai pensato che si potesse fare diversamente. Ma quello che mi hai detto m ha reso perplessa. Possibile che in tutte le case del reame, ma proprio in tutte le case, nessuno degli abitanti del reame si sia posto l’interrogativo che tu oggi mi poni?”.

“La vicenda è davvero curiosa”, sentenziò la Regina,” e per questo voglio fare un’ editto, manderò un messo per tutte le case del reame a chiedere a ogni famiglia se anche loro usano lenzuola dello stesso colore”.

L’editto fu emesso e il messo girò l’intero paese. Camminò per intere settimane e a ogni casa che trovava poneva la stessa domanda”..di che colore sono le vostre lenzuola?”.  E ogni volta la risposta era sempre la stessa. Oramai aveva percorso quasi l’intero paese, aveva viaggiato per migliaia di miglia, incontrato decine di migliaia di persone e sempre, ogni volta, la risposta era stata la stessa.

Guardando il suo elenco scopri che ancora una casa era da visitare. Quasi l’aveva tralasciata perché l’indirizzo era alquanto oscuro. Guardò sulla mappa e scopri che il luogo in cui la casa risiedeva era veramente impervio. Avrebbe dovuto viaggiare per giorni e giorni, solcare monti, percorrere pericolose foreste e salire su su, in cima all’ultimo monte del reame, laddove, accanto a un piccolo lago, era situata quella piccola casa.

Il messo si incamminò e dopo giorni e giorni raggiunse quella piccola dimora. Vedendola da lontano si accorse che qualcosa di particolare la contraddistingueva. Era una piccola dimora di pietra, con due piccole finestre con vetri all’inglese, un fumante camino e una piccola porta di un massiccio legno scuro. La natura, che diverse miglia prima della casa era verdeggiante, tutt’intorno a quella piccola casa era ancora più rigogliosa.

La vicenda era veramente strana e cosi il messo, completando il suo compito, busso alla porta. “toc, toc, posso entrare?”. Non passò molto tempo che senti dei passi avvicinarsi all’uscio di casa, e dopo un attimo il viso di una giovane donna che, aprendo lentamente la porta, chiese al messo :”cosa vi porta alla nostra dimora? Cosa cercate?”.

Il messo mostrò l’editto della regina e il suo compito e non poté trattenersi dall’esprimere alla donna la sua meraviglia per quella vegetazione cosi ricca e inusuale per un luogo situato cosi in alto su quell’impervio monte.

La donna, dopo aver ascoltato il messo, sorrise dolcemente e, invitandolo ad entrare nella dimora rispose: “ la colpa di ciò che vedete è tutta di mia figlia Estrella”. “Colpa?, di che colpa parlate mia signora?” Chiese il messo. E la giovane donna, invitando il messo a sedersi su una comoda poltrona , gli disse:” se avrete pazienza vi racconterò il perché”.

Molti anni fa mia figlia Estrella mi disse:

“Mamma, sono stanca di uscire ogni giorno da casa e trovare sempre lo stesso paesaggio, la stessa natura, le stesse piante. E’ vero è una natura fiorente , luminosa, ma mi sembra manchi qualcosa ed io voglio porre rimedio a questa monotonia. E ho pensato che il modo migliore per cambiare il mondo fuori di noi sia quello di cambiare il mondo che sta dentro di noi. Il mondo a me più vicino è quello del mio lettino, dove ogni sera mi corico e sprofondo in sogni colorati ricchi di bellezza e di amore.

Cosi ho pensato che se cambiamo qualcosa nei colori del lenzuolo al quale mi aggrappo per addormentarmi, potrei portare quei colori dentro di me durante la notte e al sorgere del sole tutto quell’amore e quella bellezza inonderebbe la natura che si affaccia alla nostra finestra”.

La mamma, che aveva ascoltato le parole delle figlia le disse: “ bene, allora ricamerò tutto il lenzuolo di mille colori e di mille fiori cosi che l’intero letto risplenda di cosi tanta bellezza”. Ma la figlia l’interruppe subito: “..no, no mamma, non è l’intero lenzuolo che deve essere colorato, ma solo una parte, quella parte che si piega e che sarà visibile dalla finestra. L’altra parte dei colori deve essere all’interno, sarà il mio involucro d’amore e solo a me deve essere visibile, perché nella vita ciò che deve apparire agli altri è solo una frazione della nostra intera ricchezza. L’essenziale è invisibile agli occhi e solo il mio amore e colui che lo condividerà deve poterlo ammirare.”

La madre comprese da quelle parole la saggezza della sua giovane figlia e cosi fece. Ricamò e abbellì le lenzuola ma non interamente, una parte era visibile all’interno e solo una frazione era visibile a chi lo osservava dall’esterno. Preparò il letto con le nuove lenzuola alla figlia che la stessa sera, eccitata come non mai, si coricò nel suo nuovo lettino.

Quella fu una notte indimenticabile per Estrella, tutto quei colori, quei ricami inebriavano i suoi sensi e soprattutto solo lei, all’interno, poteva ammirare la bellezza di quei mille colori.

L’indomani la mamma entro nella piccola stanza della figlia e, come ogni mattina, la invitò ad alzarsi aprendo delicatamente le persiane affinché la luce del giorno potesse illuminare il lettino della figlia. Ed ecco che qualcosa di sorprendente accadde.

Non appena il sole sfiorò con i suoi raggi le lenzuola colorate del letto della figlia un bagliore luminoso inondò la stanza. L’aria fresca entrava dalla finestra con maggiore vigore ed era come se la stessa natura che circondava la piccola dimora volesse ammirare quella bellezza. Estrella che si era appena svegliata era stupita, ammirata alla vista di quanto stava accadendo. La natura entrava, si fondeva con i colori delle lenzuola, usciva su una folata di vento dalla finestra ed altra natura entrava dalla finestra in un turbinio di luci, colori e profumi. Quando quell’esplosione di colori si fu calmata Estrella e sua madre corsero alla finestra e rimasero estasiate.

Lo spettacolo che si mostrava ai loro occhi era unico. Le piante, i fiori, il prato verde vicino alla casa si erano trasformati in un immenso e colorato giardino. Rose, tulipani, primule, girasoli, margherite e fiori d’ogni tipo avevano preso il posto de verde prato e la verde siepe era stata sostituita da alberi da frutto d’ogni genere, Peschi in fiore, albicocchi, aranceti, piante d’ogni genere e tipo avevano sostituito la pur bella vegetazione in un trionfo di colori.

La madre di Estrella, che aveva compreso quale miracolo aveva compiuto sua figlia, prese in braccio la figlioletta Estrella, l’abbraccio forte forte e le disse:”..mia dolce figlia tutto il creato ha compreso cosa il tuo cuore voleva compiere. L’amore e la bellezza sono un dono per il mondo intero ma non devono essere sciupati. Per essere trasmessi devono crescere in noi, devono essere cullati, coltivati, e poi donati a chi più amiamo e solo cosi l’amore per noi stessi e per l’amato diventano amore per il mondo che vede, riconosce e riflette il nostro ritrovato amore”.

“D’ora in poi il tuo lettino avrà sempre le sue lenzuola colorate e ricamate, ma sempre solo con una parte visibile a tutti, l’essenziale è invisibile agli occhi e solo tu con il tuo cuore e il tuo amore lo potrai ammirare “.

Quando ebbe terminato di ascoltare quel racconto il messo si accorse che dopo tanto viaggiare aveva trovato la risposta che la Regina aveva cercato. Si alzò, camminò lentamente verso la piccola finestra, osservò lo splendore di quella natura rigogliosa che circondava la piccola casa e, dopo aver ringraziato la giovane donna si congedò dalla casa per ritornare al castello della Regina.

Il lungo viaggio che lo separava dal Castello della Regina ora gli sembrava più corto, era come se qualcosa fosse cambiato in lui. Ad ogni passo il sentiero sembrava meno ripido, l’aria più fine e non vedeva l’ora di raccontare tutto alla Regina. E ad ogni passo la velocità del suo cammino era sempre maggiore, doveva rientrare al castello e in fretta.

Dopo alcuni giorni di viaggio raggiunse il Castello e sollecito più che mai raggiunse la Regina che da tempo attendeva il suo ritorno. La voce del suo ritorno si era già sparsa per tutto il castello e la principessa Rosaspina non esitò a raggiungere la madre, la Regina Perfettina.

Quando ebbe terminato il racconto il viso di Rosaspina si illuminò, abbraccio il messo, abbraccio la madre e comprese che da quel giorno la sua vita sarebbe cambiata………..per una lenzuola.

Da quel giorno Silvia ogni notte si coricò in un lettino colorato, le lenzuola erano cosi diverse, cosi belle, luminose e la sua vita ancora più colorata.

By Giovanni Roi