Il riscatto della Fenice : ecco come l’economia nell’Italia può risorgere e il Paese recuperare la speranza di un futuro migliore

C’è un momento nella storia del nostro Paese in cui la desertificazione di futili interventi basati su prospettive inesistenti di troppi soggetti (del Governo, delle imprese, delle associazioni di categoria delle imprese e dei consumatori, delle Regioni, dei Comuni, ecc.) creano solo deserto.  E quando si esce dal deserto per cercare un percorso, una via, una barca che porti fuori dalla stagnazione per risollevare il Paese qual è la direzione della rinascita?

Il palazzo, la crescita del PIL, la ripresa dell’economia, l’aumento dei consumi si raggelano in un terreno che non ha spessore, che non ha densità, che non ha le basi per rendere solide le fondamenta su cui far ripartire l’economia. L’aria viene invasa da venti di parole, senza profondità, piene di illusioni su una crescita inesistente, da programmi di Governo dove declamano nelle “riforme” la prospettiva di crescita del paese, mentre in realtà le riforme altro non sono che dissanguare un corpo del Paese troppo “grande” per sorreggere l’economia, ma se riassesti il “corpo del paese” senza dargli prospettive e piani di crescita a cosa serve la riforma? A nulla, crea solo altro deserto, e la desertificazione non fa altro che rallentare la crescita dell’economia.

Ed è cosi che le news in Italia vengono invase da una pletora di pseudo-innovazioni sulla crescita dell’economia, avvallate in buona parte dal Governo, ma che non hanno fondamento, perché se la valutazione di una decisione è limitata all’evento in se e non considera le implicazioni che avrà nella crescita complessiva del paese, non ci si rende conto che le scelte fatte sono letteralmente l’opposto di quello che serve al paese.

Alcuni esempi significativi? Questi:

  • Il matrimonio Alitalia-Etihad prevede un unico hub a Fiumicino: ma un unico hub a Fiumicino rende praticamente inesistente e sottovalutata Malpensa che non diventa più un polo su cui puntare gli aerei che vengono da oltre l’Europa, e se l’economia dovesse riprendere e il turismo dall’estero aumentare del 300% dove devono andare gli aerei di turisti che vengono da fuori dall’Europa e che vogliono visitare il nord Italia? A Roma? E come vanno poi al nord? Prendendo un altro aereo? O se ne vanno in treno?  Questo conferma che il piano di sviluppo dell’Alitalia non ha la minima coerenza e sinergia con le effettive potenzialità di crescita de paese, anzi la loro applicazione limiterà fortemente la crescita dell’economia (NB. Questo vuole dire che chi ha pianificato questo accordo di competenza sul nostro paese e sulle prospettive di crescita non sa proprio nulla).

  • Dissesto idrogeologico del paese rilevato negli alluvioni – il Governo Renzi investe creando una struttura che interviene contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche con il compito di fare regia e coordinare tutte le strutture dello Stato (Ministeri, Protezione civile, Regioni, Enti locali, Consorzi di bonifica, Provveditorati alle opere pubbliche, Genio Civile ed enti e soggetti locali), per trasformare in cantieri oltre 2,4 miliardi di euro non spesi dal 1998 per ridurre stati di emergenza territoriali:  ma questa scelta è di fatto un palliativo che cerca di intervenire per ridurre i principali rischi idrogeologici, ma non risolve definitivamente il problema del paese. La vera soluzione è l’ assegnazione di una responsabilità diretta e immediata a tutti gli enti locali (Regioni e Comuni) in merito al controllo e alla manutenzione delle infrastrutture idriche, ovvero ogni ente locale deve avere la responsabilità per legge della gestione del territorio di sua responsabilità, compreso il controllo e la manutenzione delle infrastrutture idriche, applicando la norma della sospensione immediata di qualunque autorità (es. Sindaco, Governatore Regionale, ecc.) che non rispetta ogni anno questi obblighi di rilevanza nazionale. Ovvero se un sindaco non applica queste normative viene destituito l’anno successivo e vengono applicate nuove elezioni dei rappresentati locali.

Questi aspetti sono un segnale che c’è un cambiamento di rotta che deve essere eseguito se si vuole portare l’economia in Italia. Ma come si è arrivati a questo risultato?

La visione del Governo sul piano di sviluppo dell’economia e la responsabilità degli enti locali : le premesse per la crescita e per il futuro migliore del Paese

Perché l’economia in Italia va sempre peggio? Perché nonostante qualche piccolo segno di crescita di alcune imprese l’Italia continua ad avere una crescita dell’economia negativa e un incremento della disoccupazione? Perché il Governo Renzi è partito con un obiettivo corretto e auspicabile di rinnovare e cambiare il Paese e di rilanciare la crescita dell’economia, ma la mancata conseguenza positiva degli interventi del Governo ha dimostrato che la visione di partenza del Governo Renzi sull’economia è inadeguata.

Effetto Globalizzazione

L’analisi della mutazione dell’economia negli ultimi 30 anni (dal 1984 al 2014) in Italia mostra che i principi su cui si fondava l’economia sono cambiati radicalmente. La struttura del mercato economico, l’incremento esponenziale dell’innovazione e della tecnologia, l’aumento vertiginoso della competitività e l’annientamento delle distanze tra i paesi grazie alla globalizzazione, hanno cambiato completamente le regole del mondo del lavoro e del mercato delle imprese. Questo scenario indica che se non c’è una consapevolezza di quali sono gli elementi che hanno influito sulla crisi economica e su quali sono i fattori necessari per la crescita, non si riesce ad effettuare alcun serio cambiamento nella crescita de paese.

In questo scenario il Governo si è illuso che per far riprendere la crescita economica il suo compito era di  attuare delle riforme ( e anche il Governatore della BCE Draghi purtroppo ha un’eccessiva valutazione solo delle riforme strutturali) , di fare una visita in Cina sperando di attirare l’investimento in Italia ( cosa che non accadrà perchè non bisogna chiedere ma dire dove investire), di   dare qualche soldino in più (80 Euro) a persone che guadagnano poco, di investire un po’ di soldi in qualche progetto (Renzi firma 24 progetti per un miliardo e mezzo di investimenti: “Garantiti 25mila posti lavoro”), di sbloccare il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione, aumentare le privatizzazioni e focalizzarsi sulla spending review, ma in realtà non si è reso conto che il “cancro” dell’economia dipende fortemente da una seria anomalia strutturale nel modo con cui viene valorizzata e promossa in modo organico e strutturato il potenziale di crescita dell’economia.

Non ci si può illudere che la stabilità del Paese deriva dalla eccessiva attenzione a dove ridurre le spese e i costi per ridurre l’aumento delle spese, senza considerare che il fattore determinante l’equilibrio e la stabilità tra PIL e Spese viene dall’incremento dello sviluppo del Paese, questo è l’elemento centrale su cui il Governo deve essere orientato.

Il “cancro dell’economia” dipende da una poco consapevole realtà (che oltretutto è tipica anche in altri paesi d’Europa) che il mercato delle imprese non è più in grado di aumentare da solo la crescita del Paese anche nel caso in cui si aumentino i finanziamenti alle imprese. C’è una costatata incapacità strutturale ad aumentare la propria competitività e a innovare in un mercato sempre più difficile e complesso soprattutto dalle piccole e medie imprese, e questo fa si che il mondo dell’imprese non sia più in grado di aumentare da solo la crescita del Paese. Le imprese fino a 20-30 anni fa operavano in modo autonomo e agivano nel mercato in modo indipendente e con uno scarso utilizzo della tecnologia, ma negli ultimi 10-15 anni i fenomeni di cambiamento dell’economia sopra indicati hanno portato solo una parte delle grandi imprese a investire e rinnovarsi per essere più competitive. Alcune PMI si sono rese conto del nuovo scenario di competitività del mercato e sono passati da una gestione individuale a una linked-economy con altre imprese per aumentare il proprio vantaggio competitivo e sopravvivere, ma una buona parte delle PMI non ha saputo cogliere i segnali di cambiamento necessari e vivono in un limbo in cui il loro futuro è oramai senza prospettive di crescita.  C’è un generale squilibrio strutturale, una mancanza organica dell’incapacità ad essere consapevoli e a valorizzazione l’ effettivo potenziale di crescita, un’inefficienza e inefficacia degli organismi locali (Regioni, Comuni) nel promuovere lo sviluppo dell’economia ed è per questo che il primo punto di cambiamento che favorirà la crescita è la definizione di una nuova visione del Governo sul piano di sviluppo dell’economia.

Il riscatto della Fenice, il principio del cambiamento

Quando si riparte dal deserto non si può far risorgere l’economia e ridare vita e speranza al Paese se non si aprono gli occhi avendo il coraggio di guardare tutto il mondo che ci sta intorno. Se si guarda solo una parte del mondo in cui l’Italia vive e pulsa (es.le riforme,ecc.) e non ci si rende consapevoli che il cambiamento e la rinascita del paese richiede una visione globale, integrata e coerente dell’economia e della società, è come se si volesse costruire una casa senza considerare che se non si considera una fondamenta adeguata costruendo troppi piani l’edificio rischia di crollare, e se non si considera l’ambiente in cui viene realizzato (es. clima, terreno, vento, ecc.), si rischia di realizzare un grattacielo e di vederlo crollare nel momento in cui ha l’impatto con un evento climatico estremo.

Il riscatto della Fenice parte quindi da un principio fondamentale: riprogettare la crescita dell’economia e ridare vita e speranza al Paese richiede una visione d’insieme completa, integrata e armonica di tutte le componenti che influiscono sullo sviluppo e la stabilità del Paese.

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DRIVER (Determinare la Ripresa degli Investimenti Verso imprese Emergenti e Rinnovabili): Il punto di inizio per la nuova visione del Governo sullo sviluppo dell’economia

Il punto di partenza per favorire la crescita dell’economia in Italia è ridefinire le regole per lo sviluppo organico, armonico e coerente dell’economia e della qualità della vita nel nostro Paese, con un piano che comprende la visione del Governo sulle condizioni per lo sviluppo dell’economia partendo dai seguenti elementi fondamentali:

  1. La mappatura e la valorizzazione delle aree che hanno un maggiore potenziale per la crescita dell’economia – queste aree devono essere valutate e selezionate in base a un’analisi e una consapevolezza adeguata su qual è la realtà e il potenziale dell’economia del paese e su quali sono i fattori che ne consentono la crescita, considerando sia gli aspetti economici ma anche sociali del paese. Non c’è speranza e futuro se non si parte da una visione aperta e  completa del mondo in cui viviamo, perché altrimenti le scelte diventano parziali e non hanno una prospettiva futura. La mappatura di queste aree deve valorizzare soprattutto il mercato del turismo e il patrimonio storico del paese (200% di potenziale crescita del PIL del Turismo), l’identificazione dei principali settori di mercato nei quali il nostro Paese ha prodotti/soluzioni/servizi che sono all’avanguardia in termini di competitività a livello mondiale e l’individuazione dei settori di mercato e delle imprese nelle quali vale la pena di investire per promuovere l’innovazione e la competitività a livello mondiale secondo le nuove regole dell’economia mondiale. La mappatura comprende anche la classificazione delle imprese in base al loro grado di apertura e adeguatezza all’innovazione e al cambiamento, perché questi fattori sono determinanti per stabilire dove, come investire e con chi.
  2. L’identificazione dei fattori su cui vale la pena di intervenire con adeguate riforme per consentire la rimozione e semplificazione di norme che possono influire sul rallentamento della crescita e sull’attuazione dei piani di sviluppo (es. revisione del ruolo e delle modalità di intervento della sovrintendenza delle belle arti, l’organismo nazionale che in virtù della salvaguardia del patrimonio in realtà sta rallentando troppo la promozione di interventi per valorizzare il patrimonio storico e artistico in Italia, applicazione di norme di stabilità e coerenza tra i piani di sviluppo e l’ambiente territoriale e sociale in cui vengono applicate, ecc.). Le riforme non devono essere solo degli strumenti per ridurre i costi ed aumentare l’efficienza dell’economia, ma devono anche rimuovere una serie di assurdi vincoli che stanno bloccando in modo anomalo la possibilità di crescita. Queste norme devono essere riviste, ridefinite in base alla nuova consapevolezza dell’economia e della società nel suo complesso.
  3. La definizione di nuove regole e norme da realizzare per consentire la promozione e il finanziamento di progetti nelle aree identificate nella mappa di sviluppo del potenziale dell’economia: una di queste è la costituzione a livello regionale degli Innovation Hub, una nuova struttura nella quale devono essere coinvolte sia l’organismo regionale, ma anche le banche operative nel territorio, l’associazione delle imprese, commercianti e agricoltori e i sindaci delle città per consentire la promozione, la valutazione e il finanziamento di progetti di valorizzazione del territorio proposti da imprese o associazioni o alle imprese secondo i requisiti della mappatura delle aree con il potenziale di crescita indicate dal Governo. L’Innovation Hub è lo strumento per risolve i problemi fondamentali della nuova economia : l’incapacità di molte medio-piccole e anche grandi imprese ad essere consapevoli di quali sono i passaggi da svolgere necessari per sopravvivere e evolvere considerando che gli elementi strategici sono nel loro profilo di impresa, nella loro organizzazione e soprattutto nella tecnica competitiva nel mercato dei loro prodotti, nel progettare gli interventi da svolgere con passaggi che possono essere sia un progetto innovativo finalizzato sulla competitività strategica dei loro prodotti, sull’innovazione della tecnologia applicata o anche la fusione con altre imprese per creare nuove realtà d’impresa competitive e trovare finanziamenti adeguati ai progetti. La connessione, l’integrazione tra soggetti di impresa e la valorizzazione adeguata delle risorse è un fattore fondamentale per una crescita adeguata. Nella situazione attuale ci sono troppe imprese che chiudono la loro attività e molto spesso accade anche con investimenti ricevuti che in realtà non sono per niente adeguati alle vere esigenze che li salverebbero e con proposte di migliorare la loro tecnologia senza rendersi conto che questa soluzione serve molto poco se la competizione dei loro prodotti non è adeguata. Fare questi passaggi inadeguati dimostra che in realtà le imprese da sole o con supporti inadeguati non ci arrivano a crescere e ad avere sabilità economica, e l’Innovation Hub è la soluzione che le può aiutare a questa transizione.

Il secondo punto per consolidare e promuovere la crescita dell’economia e per garantire la crescita di un Paese migliore : la ridefinizione della responsabilità degli enti locali (Regioni e Comuni)

Nessun piano o progetto di Governo avrebbe un esito positivo nel tempo se non fosse sostenuto e promosso da una ridefinizione delle responsabilità degli enti locali (Regioni e Comuni). Le Regioni e i Comuni non possono più continuare solamente ad agire con le modalità attuali, perché proprio queste organizzazioni devono assumersi le responsabilità, allo stesso livello del Governo per la propria realtà locale, per :

  1. La mappatura e la valorizzazione delle aree che hanno un maggiore potenziale per la crescita dell’economia – ogni Comune e Regione ha il dovere di realizzare questi interventi sul proprio territorio al fine di evidenziare il potenziale di sviluppo, la difesa della propria area e la valorizzazione dell’ambiente attraverso le mappe del patrimonio delle risorse economiche, sociali, culturali e artistiche e delle strutture del territorio, segnalando queste aree di intervento agli organismi di competenza ( Regioni o Governo). Questa attività la possono fare con le proprie risorse o con il supporto di esperti esterni o a livello regionale, l’essenziale è che questa attività venga svolta secondo i criteri definiti dal Governo. Quando ogni Comune ha realizzato questa mappatura la comunica alla regione che ne verifica i requisiti e la corrispondenza ai principi del Governo e comunica i risulatati al Governo stesso.
  2. Identificare e promuovere le aree e i progetti da proporre all’Innovation Hub Regionale – la responsabilità dei Comuni è quella di individuare le aree e i progetti da proporre all’Innovation Hub Regionale, a fine di promuovere la crescita e lo sviluppo dell’economia locale. Ogni Comune deve svolgere questo intervento e comunicarlo alle Regioni, che in base alla loro autorità devono verificare se la scelta de comune rispetta le nuove regole del Governo. Le stesse Regioni devono poi comunicare i risultati di queste verifiche al Governo.
  3. La gestione , manutenzione e difesa del territorio di sua competenza, compreso il controllo e la manutenzione delle infrastrutture idriche, per promuovere gli interventi da svolgere, che dovranno essere approvati a livello Regionale oltre che dal Comune, per garantire una struttura e solidità del territorio in grado di sostenere qualunque evento sismico e meteorologico che possa avvenire. Uno degli elementi fondamentali per rendere solida e certa la ripresa economica è che la difesa e il miglioramento della qualità del territorio diventino uno delle azioni e responsabilità fondamentali di ogni Comune e anche delle Regioni, che devono controllare la loro applicabilità dai Comuni stessi e rendere disponibili questi progetti al Governo.

Nel caso in cui un’ ente (Comune o Regione) non rispetti le suddette responsabilità, verrà applicata la norma della sospensione immediata (es. Sindaco, Governatore Regionale, ecc.) procedendo alla destituzione degli organismi e nuove elezioni dei rappresentati locali.

Il principio di base che deve essere stabilito è che ogni ente che ha una responsabilità sociale (Regione, Comune) è obbligato a rispettare le nuove norme affidate dal Governo per la promozione, valorizzazione e la sostenibilità del territorio. Se non svolge questi incarichi viene immediatamente sospeso, senza attendere la scadenza dalla data delle elezioni regionali / comunali.

Il principio di base di queste nuove responsabilità è proprio quello che lo sviluppo dell’economia ma anche la garanzia sulla ricostruzione di una qualità degli ambienti del territorio sostenibile non sono applicabili se non vengono coinvolti direttamente, completamente e per le specifiche competenze, ogni ente locale ( Regione e Comune).

Se il Governo segue queste due direttive, allora le premesse per la crescita del paese diventano reali.

Prima delle riforme riscrivere le norme di realizzazione delle leggi, dei decreti regionali e degli interventi delle autorità di controllo: riduzione dal 30 al 70% della complessità e dei costi di applicazione di tutte le norme prodotte

Il Governo Renzi sta continuando a sostenere che le Riforme sono il punto da cui partire per creare le premesse per lo sviluppo, ma se le riforme vengono scritte seguendo quella incomprensibile faziosa e farraginosa complessità di tutte le norme esistenti, dove pensa di arrivare? A rendere più complessa la crescita.

Da troppo tempo viviamo in un paese dove la legislazione presente (leggi, decreti,ecc.) emanata dalle autorità (Governo, Regioni, ecc.) e le norme dagli enti di controllo (Banca D’Italia, Consob, IVASS, Garante Privacy, ecc.) e anche da molte imprese (soprattutto quelle di grandi dimensioni) sono di una complessità, di una ridondanza e di una farraginosità insopportabile, con la conseguenza che per adeguarsi alle normative vengono create disposizioni che aumentano incredibilmente il carico di lavoro di chi deve interpretarle e applicarle. In questa tematica sembra che il tempo si sia fermato: le leggi di oggi sono le stesse che venivano emesse 40 anni fa, ma chi le emana si è reso conto di come è cambiato il mondo?

Se si vuole far ripartire l’economia, aumentare l’efficienza delle imprese  e ridare fiducia e stabilità al Paese occorre far si che tutte le leggi decretate dal Governo , dagli enti Regionali e da ogni organismo che emana norme attuative, comprese quelle definite dalle autorità di controllo (Banca D’Italia, Consob, IVASS, Garante Privacy, ecc.) debba rispondere a questi nuovi principi:

  • essere semplici nella esposizione e nella interpretazione
  • facile nell’applicazione non aggiungendo possibilmente oneri a chi le applica, ma semplificando le attività
  • orientate a sfruttare al massimo tutta la tecnologia e l’innovazione esistente per migliorare la qualità del lavoro e della vita

Viviamo nel 2014, dove la tecnologia e la globalizzazione rendono possibili scenari di efficienze incredibili e chi scrive nuove legge e norme agisce come se fossimo nel 1800, ma signori, il mondo è cambiato!.

Per raggiungere questi obiettivi queste sono le nuove regole con cui devono essere emanate:

  1. Gli articoli delle normative devono essere facili nella lettura e semplici nell’interpretazione (basta con norme complesse, semplicità, semplicità, semplicità!!!)
  2. La complessità soprattutto delle norme delle autorità di controllo deve essere ridotta perlomeno del 50%, considerando e valorizzando tutte le possibilità di produrre verifiche e controlli semplici, di facile applicazione e automatizzati con le tecnologie disponibili. Ogni evento e ogni azione svolta da un’impresa può essere codificata e trasformata in un’informazione e in un processo digitale e questo fa si che in prospettiva tutti i controlli delle normative devono essere automatizzabili, cosi da ridurre drasticamente il tempo e le risorse impiegate nelle attività di controllo,
  3. La struttura delle norme deve comprendere articoli ognuno dei quali deve essere autoesplicativo ed esporre completamente una tematica, evitando al massimo che ci siano riferimenti incrociati tra diversi articoli (es. Art. 5 – In base a quanto stabilito dall’articolo 2 si decide che….. – SBAGLIATO!!!!)
  4. Ogni legge emanata da qualunque autorità deve sempre essere esplicativa esponendo le norme specifiche e quelle integrative, ovvero nel caso in cui si adegua una normativa esistente si deve integrare e aggiornare l’eventuale normativa a cui si fa riferimento, cosi che ci sia sempre una normativa delle leggi completa e aggiornata e il relativo elenco degli aggiornamenti (es. emissione di una norma che aggiunge norme al Regolamento IVASS n. 5 del 2006 sull’intermediazione assicurativa deve comprendere anche l’aggiornamento del suddetto regolamento).
  5. In tutte le normative emanate devono essere considerati interventi che sfruttino la digitalizzazione delle comunicazioni, riducendo qualunque azione che richieda l’utilizzo della carta per svolgere interventi normativi.

Il governo del Paese ha una valenza diversa si si da una svolta radicale con i suddetti requisiti a come sono prodotte tutte le leggi e tutte le norme delle autorità di controllo e delle imprese. E l’economia e l’intero Paese hanno bisogno di maggiore semplicità, di una più chiara trasparenza e di una semplicità nella interpretazione e applicazione delle norme, questa è la premessa per ogni cambiamento e per la sostenibilità di ogni riforma.

Le riforme e l’antiriforma: l’efficacia e l’efficienza delle riforma parte da una visione d’insieme dell’economia e da una realistica consapevolezza dei benefici effettivi della loro realizzazione all’interno di un piano di sviluppo dell’economia

Le Riforme sono una scelta giusta ed efficace del Governo se hanno una comprensione della visione d’insieme sull’impatto per l’economia della sua applicazione e sulla realistica consapevolezza dei benefici effettivi e reali della sua applicazione. Ma non solo, le riforme hanno un senso e una finalità se sono integrate da piani realistici e programmati di sviluppo dell’economia.

Se non c’è una coerenza e un’integrazione del programma delle Riforme con un piano di sviluppo del Paese coerente ed equilibrato, è come se si volesse ridurre le spese ma per un Paese che in realtà di potenziale di crescita non ne ha. Questo cosa produce? Un ulteriore crollo del PIL, perché la riduzione delle spese porta anche una riduzione dei consumi e quindi una diminuzione sul PIL.

Applicare una Riforma  senza considerare oltretutto che è auspicabile se:

  • integra competenze e finalità omogenee tra diverse strutture
  • parte da una conoscenza non solo degli effetti di riduzione dei costi, ma anche dei benefici reali della sua applicazione
  • comprende una visione dell’impatto della riforma sull’economia e sull’ambiente sociale del Paese
  • non è il palliativo per un’incapacità strutturale a proporre piani di sviluppo dell’economia

vuole dire rischiare di trasformare una riforma in un’ antiriforma, ovvero in una regressione nello sviluppo dell’economia e della qualità del paese.

Uno dei tanti degli esempi su questo è la scelta del Governo Renzi di applicare una riforma per fondere le due strutture dell’ ACI e della Motorizzazione creando un’unica unità operativa. Ma questa scelta quanto risponde ai requisiti sopra indicati ? A ben poco (quasi nulla), anzi serve solamente a ridurre semplicemente i costi, ma senza portare dei benefici per il fatto che le competenze delle due strutture sono completamente differenti e il rischio è in un decadimento della qualità del servizio svolto da entrambi le strutture.

Le riforme devono quindi essere:

  • applicate ad aree dell’economia dove c’è un effettivo bisogno nell’ aumentare l’efficienza  e l’efficacia dell’organizzazione
  • coerenti e proporzionali in base ai piani di sviluppo dell’economia

solo in questo modo le riforme hanno un senso e danno uno scopo ad ogni intervento e non rischiano di aumentare la decrescita, oltre che ridurre i costi.

L’adeguatezza e la consistenza delle Riforme

I Piani delle Riforme per avere effetti positivi sull’economia e sulla riduzione delle spese devono essere strutturati e attuati considerando che:

  • ogni intervento che riduce il numero di personale di un’area (es. alcuni settori della Pubblica Amministrazione) deve essere allineato con interventi per favorire lo sviluppo del lavoro e l’aumento di posti di lavoro
  • l’innovazione e la tecnologia hanno la possibilità di procurare risultati significativi se sono applicate bene e coerentemente
  • la priorità nei progetti di Riforma deve essere data alle aree che possono portare risultati significativi ad ampio spettro (es. nel settore della Giustizia l’effetto maggiore lo può dare l’obbligo di digitalizzazione di tutta la documentazione utilizzata per Processi e per interventi giudiziari – riduzione dal 20 al 30% dei costi per ogni Procedimento giudiziario)
  • gli interventi in settori con forte impatto economico (es. Fisco) non possono ignorare che la giustizia e l’adeguatezza degli interventi delle Riforme non può essere promossa solo in aree che hanno una promozione di immagine per gli interventi del Governo elevata (es. interventi su lavoratori dipendenti), ma deve anche tutelare lavoratori che non hanno supporti adeguati (es. Liberi Professionisti che non hanno supporti a livello Sindacale)
  • le riforme in aree ad alta criticità come il Servizio Sanitario, La Difesa e il Sistema Scolastico non possono ignorare che in queste aree si può intervenire per migliorare l’efficienza , ma occorre farlo effettuando analisi approfondite e con un confronto tra la qualità e l’efficienza dei servizi tra le diverse regioni e tra il nostro paese e quello di Paesi eccellenti  (es. confronto del sistema sanitario tra le diverse regioni e con altri paesi Europei eccellenti – es. Francia). Non si può ridurre i costi in queste aree dove la qualità dei servizi deve migliorare e non essere ridotta semplicemente per ridurre la spesa.

Se le Riforme vengono definite secondo i suddetti principi allora c’è la speranza che siano interventi che sostengono la crescita.

La proposta di Riforme che possono migliorare l’economia

Lo sviluppo  dell’economia può essere sostanzialmente favorito da interventi di riforma che ridefiniscano le regole per intervenire nei progetti sia della Pubblica Amministrazione che in ambito privato. tra queste riforme quelle che possono portare un interessante valore aggiunto all’economia sono:

  • Revisione delle norme delle gare d’appalto nei settore pubblico per semplificare gli iter e uniformarle agli standard Europei e eliminare quelle difformità, complicazioni procedurali e anomalie contrattuali che limitano lo sviluppo di gare d’appalto a costi di mercato accettabili e con standard di realizzazione allineati a quelli Europei.

  • Parificazione dei soggetti privati e delle imprese nella partecipazione alle gare d’appalto: l’obiettivo è quello di consentire a tutti i soggetti, società, cooperative, organizzazioni di soggetti, di poter partecipare con gli stessi diritti alle gare d’appalto eliminando i vincoli di bilancio che limitano attualmente la partecipazione alle gare. Nel caso di partecipazioni di soggetti con struttura differente da quella delle imprese (cooperative , organizzazione di persone,ecc.) potranno essere le banche a fornire le garanzie finanziarie per la realizzazione dei progetti approvati dagli enti pubblici di riferimento.

  • Smaterializzazione della documentazione cartacea utilizzata in tutte le strutture e nei servizi della Pubblica Amministrazione: tutte le comunicazioni tra i cittadini e le strutture della pubblica amministrazione (Comuni, ASL, ecc.) e ogni certificato e documento prodotto ( comunicazioni, certificati, esiti esami medici,ecc.) dovranno essere effettuate in modalità elettronica con utilizzo della posta elettronica e della PEC per l’invio e il ricevimento da parte dei cittadini.
    aumento del costo del ticket o de costo dei servizi richiesti per i soggetti che non saranno in grado di comunicare con le strutture della P.A. in modalità elettronica

  • Riduzione dei costi della Giustizia attraverso la smaterializzazione e la digitalizzazione di tutta la documentazione cartacea prodotta in tutte le azioni della giustizia (atti processuali, dichiarazioni,ecc.). Tutte le comunicazioni tra i diversi soggetti che operano nella Giustizia dovranno essere solamente in forma elettronica tramite la PEC.

  • Semplificazione delle norme per l’apertura e la registrazione di nuove imprese e riduzione dei costi di apertura delle nuove iniziative.

  • Riduzione dei costi dei servizi sanitari attraverso un’analisi comparata dei costi e servizi erogati in tutte le Regioni e di quelli erogati in Europa con l’obiettivo di definire nuovi standard di qualità e di efficienza dei servizi erogati. Le strutture sanitarie per le quali verrà rilevata un’operatività e dei costi superiore del 20% della media degli standard definiti, saranno soggette a una revisione e a una riorganizzazione finalizzata ad allinearle alla media dei servizi stabiliti. Ma quello che è fondamentale non è di intervenire sempre e senza alcuna adeguata analisi sui servizi sanitari, confrontandoli con altre realtà che hanno qualità ed efficienza maggiore sia in Italia che all’estero ma sempre con una forte attenzione sulla qualità dei servizi che purtroppo in Italia sta avendo un preoccupante decadimento.

Le aree di maggiore potenziale di crescita per l’economia del Paese

Nella criticità della crescita dell’economia del Paese assistiamo in Italia al verificarsi di un paradosso che è emblematico: l’economia non cresce e nello stesso tempo l’Italia ha in se un potenziale effettivo di crescita su settori del mercato certi elevatissimo ( + 200% di potenziale di crescita nel settore del Turismo) in cui non viene fatto quasi nulla. Il problema dell’economia italiana e della crescita non a caso dipende proprio dalla carenza di una visione sulle condizioni di crescita del paese ( vedi punto precedente ) e per delineare alcune aree significative in cui l’economia può crescere abbiamo individuato alcuni settori che riteniamo quelli più significativi.

  • Turismo e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale : il Turismo e le componenti ad esso collegato sono una delle aree nelle quali è possibile favorire una crescita esponenziale dell’economia in Italia. Dalle stime effettuate dalla Fondazione Symbola e Unioncamere, nel suo complesso il settore culturale ha prodotto un valore aggiunto di 80,8 miliardi di euro (5,8 per cento dell’economia nazionale), ma se analizziamo come viene valorizzato e incentivato il turismo e il settore culturale in genere scopriamo che l’incremento potenziale è di almeno il 200%, portando a un aumento del fatturato di almeno 100 Miliardi di Euro. Ma come può avvenire se vengono applicate le regole corrette per la promozione e il finanziamento della crescita del lavoro e degli investimenti in queste aree con i seguenti criteri? Applicando i nuovi criteri che derivano da una comprensiva consapevolezza del mondo globalizzato e del potenziale dell’innovazione. Questo significa iniziare applicando le regole di mappatura delle componenti nel territorio che hanno un valore significativo promuovibile nel turismo con la valorizzazione di componenti storiche-artistiche-culturali e ambientali che hanno di interesse nel turismo sia nei centri maggiori ma anche in comuni e località limitrofe secondarie ma che hanno un’alta valenza nel patrimonio del paese. Elaborando conseguentemente dei progetti di valorizzazione che devono considerare tutti gli elementi necessari per promuovere una località per il turismo, ovvero l’accessibilità via Auto-Treni-navi-Aerei, la disponibilità dei motivi e dei servizi di sostegno e permanenza dei turisti in Hotel-ristoranti-ecc., predisponendo piani e iniziative per promuovere questi progetti sfruttando al massimo la globalizzazione e il loro potenziale. L’elemento fondamentale di questo progetto è la connessione (link) e l’integrazione tra tutte le componenti che favoriscono e promuovono il turismo. Più elementi sono considerati, valorizzati, evidenziati e integrati e più aumenta il potenziale economico. E’ necessario inoltre creare documentazione di marketing nuove, creative a accattivanti multilingua, diffondendo le informazioni sul patrimonio del turismo con immagini, video e applicazioni da promuovere sui siti Web, nei Social Network ( Facebook, Twitter, Linkedin, ecc.)  e soprattutto nelle nuove applicazioni per i cellulari che stanno avendo una nuova determinante influenza nelle scelte delle persone (es. Palmipedo, Wiki Talking Tour, Google Map, ecc). L’ ultima fase è la promozione delle nuove località Turistiche valorizzate individuando soggetti in Italia e all’estero interessati a investire per la promozione e valorizzazione del turismo ( imprese, organizzazioni, enti, Agenzie viaggio, ecc.).
  • Agricoltura : questa è un’altra delle aree che ha alcune componenti che hanno una valenza a livello mondiale, altre che devono essere valorizzate per migliorare la qualità della vita e del cibo per i cittadini Italiani e anche per l’Europa. In questa area è determinante sia aumentare la tutela dei prodotti generati ( maggiore strumenti di difesa in caso di calamità naturali) che la promozione dei prodotti che hanno un interesse a livello mondiale e in particolare il vino, che può avere una forte crescita nelle vendita in Cina dove la Francia nel 2012 aveva il 60% delle esportazioni e l’Italia solamente il 5%. Oltre a vino anche i salumi, formaggio e un’altra serie di prodotti di grande interesse dove è necessario migliorare l’integrazione tra le imprese e gli Innovation Hub che supportino nel modo migliore le imprese per vendere all’estero. Oltre a queste aree principali è essenziale una promozione degli investimenti per la valorizzazione dell’agricoltura per migliorare la qualità e quantità di prodotti generati con criteri ecologici. E’ essenziale garantire supporti di investimento adeguati alle piccole e grandi strutture.
  • Prodotti e strumenti per la conversione, il riciclaggio e il recupero dei materiali nei rifiuti : questa è una delle aree di maggiore interesse a livello mondiale, in quanto è una delle aree di maggiore interesse a livello mondiale sia per i rifiuti generati dalle famiglie che per quelli prodotti dalle imprese. La conversione, il riciclaggio e il recupero di materiali nei rifiuti ha una valenza sempre maggiore  sia nel nostro paese ma anche in altri paesi mondiali (es. Cina e India) dove c’è una forte crescita economica e del mercato delle imprese e un aumento impressionante dei rifiuti. In questa area  è fondamentale individuare quali sono le imprese che hanno prodotto soluzioni interessanti e favorire una sinergia, integrazione e promozione dello sviluppo di questo settore per aumentare le vendite sia in Italia favorendo una diminuzione delle problematiche dei rifiuti a livello nazionale, ma anche promuovendo la vendita all’estero.

  • Computer, apparecchi elettronici e componenti elettroniche per le telecomunicazioni: questo è un altro dei settori di maggiore interesse a livello mondiale in quanto tutte le componenti e apparecchi elettronici legati ai computer e alle telecomunicazioni avranno una sempre maggiore richiesta di innovazione e di crescita a livello mondiale. E’ determinante identificare quali sono le imprese e i prodotti realizzati dalle imprese in Italia altamente competitivi e anche in questo settore individuare progetti sia a livello regionale e nazionale con opportuni finanziamenti.

  • Nuove tecniche per le costruzioni di immobili sia per residenze familiari che per le imprese: la qualità delle abitazioni e anche la loro resistenza ad ambienti climatici sempre più instabili è un altro degli elementi fondamentali per garantire la migliore qualità della vita in Italia ma anche per promuoverla a livello mondiale. L’Italia è un paese che ha un  grandissimo numero di imprese di costruzione in edilizia, ma l’elemento fondamentale non è quante sono ma la qualità dei loro interventi per realizzare progetti e soluzioni che rispondono ai requisiti di una migliore qualità e sostenibilità delle abitazioni e delle imprese. Anche su questa area è fondamentale individuare imprese innovative e aree di investimento su cui promuovere il finanziamento a livello regionale e nazionale con opportuni investimenti e adeguati finanziatori.

  • Tecniche e strumenti per il risparmio e il recupero energetico e per la generazione di energia ecologica che possa essere in alternativa ai prodotti di energia tradizionali (gas, petrolio, ecc.) con l’obiettivo di ridurre del 30% il consumo energetico attuale con prodotti tradizionali: il problema dell’energia alternativa ecologica a quella prodotta dai sistemi tradizionali e in particolare dal petrolio e dal gas è una delle componenti fondamentali per il futuro dell’economia e del Paese e anche per l’aumento delle esportazioni, visto l’interesse a livello mondiale. Su queste aree è fondamentale individuare le imprese che hanno prodotto tecniche di risparmio e il recupero energetico e per la generazione di energia ecologica alternativa (es. gas, corrente, ecc.)  e anche per progetti di energia innovativa come quello della fusione fredda. In questa area sono anche da considerare le imprese che producono componenti per la conservazione dell’energia sia negli strumenti elettronici che nelle nuove autovetture elettriche ( batterie). Anche questo settore è fondamentale individuare e promuovere sinergie tra le imprese e promuovere il finanziamento a livello regionale e nazionale con opportuni investimenti e adeguati finanziatori.

La ripresa dell’economia e della crescita ha come elemento fondamentale quello di indirizzare gli interventi sia del Governo che di tutte le realtà Regionali e Comunali, nelle aree che possono portare al maggiore valore aggiunto per l’Italia ed è per questo che è fondamentale finalizzare gli interventi ai suddetti settori e ad eventuali altri settori dove siano individuati gli stessi requisiti di innovatività e di interesse economico in Italia e all’estero.

Provvedimenti anti evasione e contro false pensioni di invalidità

Per rendere stabile e sicura l’economia è necessario comprendere una serie di interventi per combattere l’evasione fiscale e aumentare le entrate fiscali del paese e migliorare la qualità dei controlli dell’economia del paese. La crescita del paese può continuare se si procede a intervenire al fine di ridurre drasticamente l’evasione fiscale e dare una maggiore stabilità e sicurezza alle entrate. Gli interventi fondamentali in questa area sono i seguenti.

  1. Aumento del numero degli addetti che svolgeranno funzioni di controllo anti evasione di 5.000 unità per il 2014 e di 5.000 unità per il 2015, utilizzando personale che verrà dismesso da altri enti dell’amministrazione pubblica.
  2. Abolizione di qualunque forma di condono fiscale.
  3. Inserimento dei “Controlli di conformità” , ovvero di controlli che il fisco potrà effettuare in qualunque momento dell’anno per verificare la conformità tra il reddito dichiarato e i beni di lusso posseduti (immobili, auto, natanti,ecc.) e tra il bilancio presentato dalle imprese e il valore reale dei mezzi posseduti (strumenti e merci in magazzino). Nel caso in cui siano riscontrate incongruenze nei “Controlli di conformità” il fisco provvederà ad effettuare una verifica fiscale approfondita che coinvolgerà tutti i soggetti che direttamente o indirettamente, saranno coinvolti (es. intestazione di veicoli a società terze). I “Controlli di conformità” verranno effettuati selezionando i soggetti e le imprese in base agli indicatori di maggiore rischio di evasione, ovvero ai soggetti che presentano incongruenze significative tra il reddito/fatturato dichiarato e l’attività svolta.
  4. Abolizione del concordato fiscale in tutti i casi di accertamento, ovvero gli evasori dovranno pagare l’intero ammontare delle cifre evase. Saranno ammesse solamente dilazioni dei pagamenti in proporzione dell’effettiva capacità di reddito dell’evasore e solo dopo aver accertato l’impossibilità a recuperare l’evasione attraverso la confisca di beni dal patrimonio. E’ inammissibile quello che è successo a casi di evasione fiscale di 15 milioni di Euro in cui l’Agenzia delle Entrate ha concesso di ridurre la quota da pagare del 50%, quando di fatto a soggetti che hanno da versare per evasioni importi di 70.000 Euro, devono versarli integralmente. Ogni importo deve essere dovuto, sono ammissibili solo le rateazioni.
  5. L’evasione fiscale accertata per importi superiori a 1 milioni di Euro comporterà un incremento dell’imposta da pagare del 5% rispetto all’imposta evasa. Per evasioni superiori ai 5 milioni di Euro l’incremento dell’imposta da pagare sarà del 10%. La stessa norma di incremento del 5% del’imposta da pagare verrà applicata ai soggetti per i quali verrà contestata un’evasione recidiva da due anni. I soggetti per i quali verrà constatata un’evasione recidiva da oltre 2 anni verrà applicata una maggiorazione del 10% delle imposte da pagare.
  6. Il trasferimento di fondi non dichiarati all’estero costituirà un reato civile e penale e comporterà l’applicazione delle norme più rigide antievasione ovvero l’incremento dell’imposta da pagare del 10% e l’arresto per 6 mesi ( 12 mesi per importi superiori a 1 milione di Euro).Nei caso di accertamento della mancata emissione delle ricevute e degli scontrini fiscali il soggetto dovrà pagare una multa pari al 50% degli introiti settimanali.  La recidività accertata per due volte nella mancata emissione delle ricevute e degli scontrini fiscali, porterà alla sospensione della licenza ad operare nell’attività svolta dall’evasore per un periodo di 6 mesi.
  7. Nel caso di vendita di merci senza l’emissione di fatture o l’emissione di fatture senza la cessione di relativa merce, verranno considerate un reato grave per le quali verrà applicato un aumento dell’imposta da pagare del 10% dell’importo stimato. La recidività nella mancata emissione di fatture o nell’emissione di fatture senza la relativa cessione di merce per due volte, comporterà, oltre al pagamento delle suddette imposte, il provvedimento di interruzione dell’attività dell’impresa per 6 mesi.
  8. Presentazione di un piano per l’accertamento e l’intervento sulle false pensioni di invalidità comprendente: l’analisi della distribuzione delle pensioni di invalidità sul territorio nazionale, la creazione di una commissione nazionale di controllo che svolgerà gli accertamenti sulle pensioni di invalidità in tutte le regione ( es. Campania) o comuni dove viene rilevata una quota d pensioni di invalidità maggiore del 20% della media nazionale. Nel caso in cui siano rilevati frodi verranno attuate misure di recupero della quota di pensioni erogata a soggetti con effetto immediato con intervento dell’evasione fiscale sul patrimonio dei soggetti evasori e sul nucleo familiare dei soggetti evasori. Le strutture che hanno concorso a produrre la falsa documentazione delle pensioni di invalidità saranno soggette a un intervento che comprenderà il licenziamento immediato di tutti i soggetti (es. medici, ecc.) che hanno sottoscritto la falsa documentazione di invalidità e la revisione dei componenti degli organismi di controllo interessati (es. direzioni delle ASL).
  9. I comuni potranno dare un contributo per la lotta all’evasione fiscale operando attivamente per individuare soggetti che evadono il fisco e potranno usufruire del 30% dell’ammontare delle quote di evasione recuperate in base ai loro accertamenti

Provvedimenti per una maggiore equità del regime fiscale e una riduzione delle aliquote delle nuove imposte

L’ obiettivo è quello di raggiungere una maggiore equità e una riduzione delle aliquote fiscali in modo uniforme per tutte le categorie e classi sociali. L’applicazione delle suddette norme verrà effettuato in base all’aumento del gettito delle entrate derivante dalla lotta all’evasione e dalla crescita dell’economia in base ai suddetti progetti che consentiranno di raggiungere l’obiettivo di ridurre le aliquote fiscali per l’IRPEF e favorire una maggiore equità del regime fiscale nei seguenti termini.

  1. Imposta su case all’estero – Tassa dello 0,76% per gli immobili detenuti all’estero «a qualsiasi uso destinati, delle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato». L’imposta «è dovuta proporzionalmente alla quota di possesso e ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso». La tassa dello 0,76% sul valore degli immobili «è costituito dal costo risultante dall’atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, secondo il valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è computato l’immobile.
  2. Imposta su attività finanziarie all’estero – E’ istituita un’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero da persone fisiche residenti in Italia. L’imposta è dello 0,1 per cento annuo del valore delle attività finanziarie per il biennio 2012-2013 e dello 0,15% a partire dal 2014. Dall’imposta si deduce, fino a concorrenza del suo ammontare, un credito d’imposta pari all’ammontare dell’eventuale imposta patrimoniale versato nello Stato in cui sono detenuti i prodotti e gli strumenti finanziari.
  3. Riduzione delle aliquote IRPEF del 3% per i redditi bassi, del 2% per i redditi medi, dell’1% dei redditi alti fino a 200.000 Euro. La riduzione verrà applicata in base alla quota di recupero fiscale dell’evasione a partire dal 2012.
  4. Riduzione della tassazione  per le imprese per una % equiparata all’effettivo incremento del PIL per la crescita del fatturato delle imprese (dall’ 1 al 5% ) . La riduzione verrà applicata in base alla quota di incremento del PIL per la crescita de fatturato delle imprese.
  5. Maggiore equità per la tassazione dei lavoratori autonomi che oggi sono soggetti alla tassazione diretta e all’anticipo delle tasse per l’anno successivo, stabilendo un tetto massimo di imposte complessive applicabili del 60%. Nel caso in cui la somma di tutte le imposte da pagare superino tale limite, verrà ridotta la quota di anticipazione delle tasse per l’anno successivo.
  6. Revisione e equiparazione del contributo INPS per lavoratori autonomi: considerando che per tutti questi lavoratori è già applicato il regime contributivo, viene concessa la possibilità di scegliere tra tre aliquote previdenziali: 15%, 20% e 24%

Evitare gli errori nei progetti di rilevanza nazionale e aumentare la trasparenza nelle comunicazioni alla popolazione

Il nostro Paese sta passando un momento economico e sociale particolarmente critico, ma per consentire che i progetti da applicare abbiano una valenza e una riconoscibilità e accettabilità generale da parte dell’intera popolazione è necessario che ci sia una maggiore trasparenza e correttezza nelle comunicazioni sui progetti  di rilevanza nazionale. In questo momento ci sono progetti in cui alcuni partiti (M5 Stelle di Grillo) inondano il paese su informazioni errate e distorte su alcuni progetti di rilevanza nazionale basandosi solamente sull’ignoranza e incompetenza della popolazione , e quello che è grave è che il Governo Renzi non ha avuto la corretta determinazione e competenza per annientare queste fandonie dando le opportune informazioni alla popolazione. Due dei casi più significativi sono i seguenti.

  • Progetto TAV Torino-Lione:  il Movimento 5 Stelle ha sempre osteggiato questo progetto dichiarandolo inutile, negativo nella qualità, non approvato neanche dalla Francia, come se  fosse una soluzione che non serve a nulla e costa troppo. Peccato che il M5S non ha guardato cosa è successo in Europa (Francia, Germania, Spagna, Inghilterra)  e nel mondo ( Cina, Giappone ) dove i treni ad alta velocità sono stati sviluppati e cresciuti in modo incredibile negli ultimi 15 anni perché consentono di ridurre il tempo per lo spostamento tra luoghi ad alta distanza. Ma se in Italia cresce il Turismo al 200% e aumentano le visite dalla Francia e dall’Europa come devono venire i turisti in Italia? A piedi o con treni Regionali impiegando giornate per arrivare in Italia? Se il mondo intero ha investito e realizzato questi progetti con successo c’è stato un motivo valido e come è possibile avere la spudoratezza di dichiarare questo progetto come negativo? Vuol dire non avere capito nulla su quello che serve veramente alla crescita del  Paese. Se non si rende consapevole la popolazione che questa è l’importanza della TAV come ci si  può aspettare che il Paese comprenda che la TAV può dare una svolta alla crescita del Paese?
  • M5S vince le elezioni a Parma sostenendo che realizzare l’inceneritore non era una scelta corretta: ma qualcuno ha spiegato alla popolazione di Parma come avrebbero risolto il problema dei rifiuti non riciclabili?  Ad oggi se non viene realizzato un impianto inceneritore con tecnologie innovative i rifiuti che non sono riciclabili nella raccolta differenziata possono solo essere eliminati con un inceneritore o trasferiti ad altri comuni fuori del proprio territorio e questo è quello che sta accadendo a Parma. Ma questa è la soluzione giusta? No!! Questa è la scelta dell’ignoranza.

Il Riscatto della Fenice inizia

Il riscatto della Fenice

Il cambiamento del nostro Paese, la crescita dell’economia e  la rigenerazione dell’intero ambiente dell’Italia secondo le norme che rendono il Paese più forte, più armonico, con una qualità migliore , inizieranno nel momento in cui ogni cittadino, ogni impresa, ogni organizzazione e soprattutto il Governo Renzi, si renderanno consapevoli di cosa serve per raggiungere questi obiettivi e la consapevolezza è il punto d’inizio del Riscatto della Fenice. Essere coscienti rende consapevole ogni autorità di Governo e ogni persona di qual è la propria responsabilità,  di quali sono i diritti e i doveri da cui ogni soggetto deve iniziare per far si che il cambiamento diventi una realtà. Per questo ogni persona che avrà letto fino a questo punto questo blog è come se avesse iniziato a essere protagonista del cambiamento dell’Italia, e il Riscatto della Fenice inizia.

By Giovanni Roi

ESCLUSIVO! La manovra per combattere l’evasione fiscale e finanziare con 15 miliardi di Euro i Comuni

La scelta del governo del 29 Agosto 2011 è stata quella di eliminare il contributo di solidarietà, di non aumentare l’IVA, di ridurre parzialmente i contributi per i Comuni e Regioni e iniziare a mettere in atto una serie di iniziative per combattere l’evasione fiscale dando la possibilità ai comuni di conservare parzialmente o integralmente il gettito che deriva da questi controlli.

La lotta all’evasione fiscale è in realtà la scelta più giusta per riequilibrare l’economia del paese e deve essere fatta considerando:

  • il peso dell’evasione fiscale sull’economia e sulle entrate del paese
  • le risorse e gli strumenti che occorre mettere in atto per combattere adeguatamente l’evasione.

LA DIMENSIONE DELL’EVASIONE FISCALE IN ITALIA

Le stime sull’ammontare dell’evasione fiscale evasione fiscale in Italia indicano un ammontare di evasione delle imposte che può essere stimato tra 100 e 150 miliardi di Euro ( fonti: 100 Miliardi per il corriere.it del 28-8-2008, 275 miliardi per il giornaledellapolitica.com del 22-8-2011, 120 miliardi per lavoce.info del 28-5-2010, 100 Miliardi per le Agenzia delle Entrate del 3-2-2010 ). Questo significa che se si pone l’obiettivo di recuperare il 30% di quanto evaso vuol dire aumentare le entrate dello stato di 45 Miliardi di Euro, obiettivo che consente di raggiungere in tutta tranquillità gli obiettivo di parità di bilancio previsti dall’Europa.

Ma l’aspetto interessante della lotta contro l’evasione fiscale è che nel caso in cui i comuni partecipino attivamente alla lotta contro gli evasori avrebbero la possibilità di acquisire 15 Miliardi di Euro (30% del totale delle entrate recuperate ) consentendo di recuperare sia la quota dei finanziamenti tolti dal governo negli ultimi 2 anni che di acquisire una parte aggiuntiva di finanziamenti per lo sviluppo e la crescita dei servizi. Partecipare alla lotta contro l’evasione è quindi la più importante opportunità per i comuni per ripristinare le condizioni per lo sviluppo e la crescita dei servizi al cittadino.

MA COME E’ POSSIBILE SVOLGERE UNA LOTTA EFFICACE CONTRO L’EVASIONE?

  1. Modificando le norme di legge in merito all’evasione : l’evasione fiscale non è solo la mancanza di rispetto a delle norme civili inerenti il pagamento delle imposte, ma rappresenta anche una violazione del rispetto del bene comune e dei doveri di ogni cittadino di contribuire alla crescita e allo sviluppo del paese. Se pensate che negli Stati Uniti l’evasione fiscale è considerata un reato Federale ovvero un reato grave contro lo stato che prevede sanzioni civili e penali di estrema gravità, ci si rende conto che per combattere l’evasione occorre una legislazione adeguata alla gravita del fenomeno, che in Italia ha proporzioni bibbliche. Ciò significa che è necessario un inasprimento delle sanzioni in caso di evasioni ricorrenti e con dimensioni significative e l’inserimento di norme per considerare l’evasione fiscale un reato punibile sia civilmente ( con multe e intervento sui beni) ma anche penalmente nel caso in cui la dimensione dell’evasione (esempio oltre i 500.000 Euro) e la sua recidività (da più anni) dimostrino una volontà consapevole e perpetuata nel tempo di non rispettare gli obblighi di contribuire allo sviluppo del paese provocando un danno alla società. La pena deve quindi prevedere anche l’arresto e l’obbligo a svolgere il periodo di detenzione nello svolgimento di servizi sociali di pubblica utilità per i soggetti di infrazoni di una certa gravità. Per tutti i cittadini deve essere ben chiaro che evadere il fisco è un reato grave, indipendentemente dall’entità dell’evasione e che più l’evasione è elevata più la sanzione e la pena sarà commisurata al danno all’erario e alla società. Chi non paga le tasse crea un danno agli altri cittadini, non solo all’erario e questo deve essere ben chiaro nelle nuove norme per l’evasione fiscale.
  2. Aumentando le risorse necessarie per combattere l’evasione: con interventi in due direzioni ovvero aumentando il numero del personale che deve operare nell’amministrazione finanziaria e nella lotta all’evasione, dirottando risorse che verranno liberate dalla chiusura delle provincie e dall’aumento dell’efficienza della P.A. nel settore dell’amministrazione finanziaria incrementando gli addetti di almeno 20.000 risorse ( l’amministrazione finanziaria italiana, al netto dei militari della Guardia di finanza, conta oltre 33.500 addetti: meno della metà di quelli presenti in Francia (72.800), nel Regno Unito (70.700) e quasi quattro volte in meno di quelli occupati in Germania (112.300 circa). La seconda direzione per l’aumento delle risorse è il coinvolgimento dei comuni che devono partecipare attivamente a una mappatura del territorio, delle risorse e delle attività svolte finalizzata a creare una mappa delle risorse e del potenziale socio-economico del territorio e a individuare i casi di sospetta evasione. I comuni non possono più avere una semplice responsabilità amministrativa del territorio, devono essere responsabili anche dello sviluppo e del controllo fiscale del territorio. Questo è il vero federalismo fiscale.
  3. Aumentando la quota di incasso del fisco di quanto viene accertato : non è sostenibile che il fisco in Italia incassi solo il 10,4% dell’accertato. Un dato scoraggiante se paragonato all’America, che incassa il 94%, alla Gran Bretagna, 91%, e alla Francia, 87%. Occorre stabilire nuove norme e piani opportuni di intervento per aumentare significativamente la quota di incasso sull’accertato prevedendo: (A) tempo massimo di 3 mesi per concordare il piano di versamento di quanto dovuto dall’evasione accertata;(B) riduzione degli interessi da pagare sull’evasione pregressa in caso di versamento del 100% dell’evasione accertata entro i successivi 12 mesi;(C) Riduzione dei tempi per intervenire con la confisca dei beni per gli evasori che non rispettano i versamenti previsti dell’evasione .
  4. Realizzando piani di intervento per individuare gli evasori in quattro direzioni: (A) Piano di controllo incrociato tra i possessori di beni di lusso ( automobili, natanti, gioielli), immobili significativi ( valore oltre 500.000 Euro) e il reddito dichiarato degli stessi soggetti per intercettare gli evasori totali e quelli che dichiarano un reddito irrisorio (es. 12.000 Euro all’anno) a fronte del possesso di un patrimonio significativo. (B) Piano per analizzare i dati economici ( reddito dichiarato, beni, immobili, ecc.) per intercettare individui che operano nel settore del commercio, in professioni di rilievo (es. avvocati, medici, ecc.)  che dichiarano un reddito che si presume non coerente con l’attività svolta e i beni posseduti (es. 10.000 Euro annui a fronte di beni acquisiti di valore 5 o 10 volte superiori ). (C) Piano per analizzare i bilanci delle imprese medio piccole e dei relativi soggetti amministratori ( es. reddito dichiarato, beni, ecc.) per individuare i casi in cui si rilevi una evidente incoerenza tra il fatturato e l’utile della società e il reddito e il patrimonio degli amministratori. (D) Piano per analizzare i bilanci delle imprese di grandi dimensioni al fine di confrontare i risultati di bilancio con i flussi finanziari e i contratti di acquisto e vendite al fine di individuare evidenti incoerenze tra l’attività dichiarata a bilancio e il valore dell’attività svolta.

Sviluppare un piano per combattere l’evasione fiscale nelle quattro direttive sopra esposte, vuole dire agire decisamente e con cognizioni di causa per ripristinare il dovere di tutti i cittadini di contribuire adeguatamente alla crescita del paese.

In un paese come l’Italia dove l’evasione fiscale è diventata la piaga sociale che sta affossando l’economia del paese, intrapprendere opportuni piani per :

  • recuperare la quota maggiore possibile di evasione fiscale
  • ristabilire le condizioni di equilibrio del gettito fiscale da parte dei cittadini

sono le due condizioni necessarie non solo per raggiungere l’obiettivo di equilibrio di bilancio richiesto dall’Europa, ma anche e soprattutto sono le premesse indispensabili per favorire lo sviluppo e la crescita del paese, consentendo di ridurre progressivamente la pressioni fiscale ai soggetti che già versano le imposte e di aumentare la base dei soggetti che contribuiscono alla crescita de PIL.

Aumentare la base imponibile è LA SCELTA OBBLIGATA per riprestinare le condizioni di crescita del PIL dell’Italia ma deve essere raggiunta con cognizione di causa e con azioni adeguate e serie, questo vuole dire essere responsabili del paese e dei diritti di tutti i cittadini.

Sono sorpreso a riguardo di come la Banca D’Italia e anche gli organismi di Controllo della Comunità Europea sottovalutino questo aspetto, continuando a richiamare l’Italia sull’importanza di aumentare le entrate. Ma se il dettito delle entrate fiscali arrivano sempre dalla stessa base di soggetti questo frena l’economia, non la incrementa. Ci vuole cosi tanto a capirlo?

Spero con questo contributo di avere dato una visione sufficientemente chiara della gravita del problema dell’evasione fiscale e nello stesso tempo di come proprio la lotta contro l’evasione è l’elemento centrale e la più grande opportunità che deve caratterizzare qualunque misura politica, finanziaria ed economica per risanare il paese.

By Giovanni Roi