La verità salverà il Mondo

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Camminando per la strada il bambino aveva guardato le case, si era incuriosito a sentire le parole raccontate dalle donne, aveva guardato il cielo e quando incontrò Chaplin rimase stupito di averlo incontrato e gli chiese:

Ma perché i Paesi del mondo vogliono crescere nell’economia, ma in realtà  in molti Paesi non aumenta ne l’economia e neppure la qualità della vita di molte persone di parecchi Paesi dell’Asia, Africa, America e dell’Europa?

E perché l’immigrazione in Europa è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 5 anni? Mi sembra di vedere che i Paesi nell’Europa sono concentrati su come sistemare i migranti che arrivano nei loro Paesi, ma perché non capiscono quali sono i motivi che hanno portato a loro la crescita dell’immigrazione?

E come mai il terrorismo è aumentato significativamente nel mondo con attentati che non erano mai accaduti e sono avvenuti nel 2017 in Egitto, Istanbul, San Pietroburgo, Stoccolma e ancora anche a Londra, e con un aumento degli attentati in Europa nel 2016 del 174%?

Ma come mai in Europa dopo l’uscita dell’ Inghilterra con il Brexit  stanno valutando di uscire altri Paesi come la Repubblica Ceca e anche la Danimarca? Ma se l’ Europa sta cercando di crescere economicamente come mai questi Paesi si vogliono staccare dall’Europa?

Ma perché la Comunità Europea ha attivato la nuova DIRETTIVA (UE) 2016/97 sulla distribuzione assicurativa e non si è resa conto di aver inserito alcune componenti che sono talmente anomale da rischiare di produrre un effetto negativo nella crescita del settore assicurativo e sull’assistenza ai clienti?

E come mai l’Italia, nonostante abbia cercato di aumentare la crescita economica negli ultimi anni ha avuto una crescita molto bassa con un PIL nel 2016 solo dello +0,8%, ma senza una riduzione significativa dei disoccupati, con una debolezza della produttività e una qualità della vita del Paese ancora scadente?

E come mai il Governo Italiano non ha compreso i veri motivi che influiscono sulla mancata crescita del turismo, cosi da aver ricevuto dal Travel & Tourism Competitiveness Index del World Economic Forum che in Italia  “la priorità del settore del turismo è sprofondata (75esimo posto, giù di 10 posizioni), per via dello scarso impegno del governo e di una debole strategia di marketing? 

Chaplin, ascoltò le parole del bambino e disse:  “Caro amico, in realtà il percorso della storia del mondo negli ultimi 20 anni ha delineato un motivo che è sempre stato la condizione che ha prodotto la crisi economica, sociale e di qualità della vita nel mondo: la mancanza della verità. Ed è per questo che ho chiesto a Giovanni di raccontarci perché è la verità che ha influito sul mancato cambiamento e miglioramento dei Paesi del mondo”.

Giovanni, ascoltò le parole di Chaplin e disse:

Guardare la storia per capire: cosa è accaduto nella crisi economica del 2008

La crisi economica mondiale del 2008 era cominciata dagli incauti prestiti concessi negli Stati Uniti è andato espandendosi a macchia d’olio sull’intero pianeta si è  trasformato in una nuova grande depressione di portata globale. Tutto ha avuto inizio con lo scoppio della bolla del mercato immobiliare americano nel 2004, dopo un lungo periodo in cui i prezzi delle case erano cresciuti costantemente. A un numero sempre crescente di famiglie veniva data l’opportunità di accendere un mutuo, in maniera quasi indiscriminata. I creditori, infatti, si erano dati ad una pratica chiamata dei “prestiti subprime” – concedendo prestiti a persone poco solubili, gente a cui normalmente non sarebbe mai stato accordato un mutuo per comprare la casa. I mutui subprime prevedevano un tasso d’interesse molto basso per i primi anni e un brusco aumento nei successivi. Di solito i rischi non venivano spiegati nei dettagli, mentre i debitori imboniti con la prospettiva di poter rifinanziare il mutuo negli anni a venire per mantenere il tasso di interesse ai livelli iniziali. Alcuni economisti misero in guardia sui rischi che si correvano, ma la maggioranza non volle interrompere l’atmosfera festosa che regnava nel mercato immobiliare statunitense. Sembrava che tutti ci stessero guadagnando: compagnie di costruzione, agenti immobiliari, istituti bancari e produttori di materiali edili. I felici consumatori diventavano, spesso per la prima volta nella loro vita, proprietari di una casa. Il settore passò praticamente inosservato agli occhi del Governo americano, dopo anni di deregolamentazione costante ad opera del partito repubblicano. Nel periodo 2004-2006 arrivò il momento di ripagare. I tassi d’interesse sui mutui subprime schizzarono alle stelle. Molti debitori non erano semplicemente in grado di ripagare o rifinanziare. La crisi sarebbe potuta rimanere confinata agli Stati Uniti. Sfortunatamente le banche e i creditori di questi prestiti avevano venduto i debiti ad altri investitori. I debiti sminuzzati in azioni erano stati venduti a investitori stranieri e ad istituti bancari di tutto il mondo sotto forma di cavillosi pacchetti finanziari incomprensibili ai più. Nel 2007, 1,3 milioni di proprietà immobiliari sono state messe all’asta per insolvenza, il 79% in più rispetto al 2006. Fu il panico, nessuno sembrava sapere di chi fossero questi debiti “senza valore”, sparsi nel sistema finanziario a tutte le latitudini del globo. Improvvisamente le banche non erano più disposte a farsi prestiti a vicenda, diffidenza che risultò in un cosiddetto “credit crunch” ossia un periodo in cui c’è poca liquidità (cioè soldi contanti) nel sistema perché nessuno presta denaro. Le perdite cominciarono ad accumularsi. A luglio 2008, grandi banche e istituzioni finanziarie a livello mondiale denunciarono perdite per circa 435 miliari di dollari. (dati pubblicati sul sito : http://www.cafebabel.it/politica/articolo/una-spiegazione-della-crisi-economica-del-2008.html).

In realtà questa crisi ha avuto un impatto economico disastroso non colpi solo gli Stati Uniti, ma anche i Paesi dell’Europa e in modo significativo anche l’Italia, il Paese che a partire dal 2008 non è stato più capace di crescere ed è iniziato un lungo periodo di impoverimento. Per essere precisi nel 2010 c’è stata una modesta crescita dell’1,7% del PIL, ma questo valore positivo va considerato come un rimbalzo statistico al crollo del 2009 (-5,5% del PIL) e non ha segnato una inversione di tendenza come invece è accaduto in altri paesi. L’esplosione nel 2008 della crisi economica in Italia è stata determinata da fattori esterni che hanno agito da innesco ad una crisi strutturale che stava subdolamente indebolendo l’economia italiana. Nel 2011 esplode in Europa e in altri paesi la crisi dei debiti sovrani e anche questa crisi, come quella del 2007 è stata una crisi di tipo finanziario, connessa alla notevole mobilità dei capitali e alla speculazione. E quello che ha rischiato l’Italia sono state una serie di componenti (es. la scarsa o assente crescita del PIL, l’enorme stock di debito pubblico di nuovo in crescita a partire dal 2008, la scarsa credibilità del Governo e del sistema politico) che hanno indotto gli investitori internazionali a dubitare della solidità del bilancio pubblico italiano e, quindi, ad acquistare i titoli di debito italiani solamente a condizione che i relativi tassi d’interesse fossero abbastanza alti da compensare l’aumentato rischio. (dati pubblicati sul sito : https://politicasemplice.it/blog/crisi-economica-italiana-2008-2014).

Ma in realtà questo evento di crisi economica mondiale da cosa è partito? Tutte le organizzazioni dei Governi dei Paesi,  le imprese che operavano in ambito finanziario, le banche e ogni organizzazione dei Paesi avevano le competenze e la cultura per fare si che la crisi economica non accadesse e la qualità della vita dei cittadini potesse crescere , ma come mai queste disastrose anomalie economiche sono accadute?

Perché la consapevolezza della verità nell’economia non è stata rispettata

L’effetto di questa crisi economica del 2008 ha dimostrato che la competenza e la cultura sono degli strumenti, ma che non hanno nessun significato e impatto sull’economia se non si ha la consapevolezza della verità di ogni aspetto e di ogni componente che determina la crescita e la stabilità economica e la qualità della vita dei cittadini.

La crisi del 2008 è stata la dimostrazione più inequivocabile che la competenza e la cultura non serve proprio a nulla se non c’è la consapevolezza della verità di come finanziare i mutui, di come dare prestiti, finanziare le imprese  e svolgere qualunque intervento nel mondo della crescita economica, del mondo finanziario e di come garantire la qualità della vita delle persone.

La crisi economica del 2008 ha dimostrato come è proprio questa mancanza di consapevolezza della verità che ha portato sia gli Stati Uniti e tutti gli altri Paesi del mondo ad avere l’effetto della crisi economica. Ma non solo, la continua difficoltà della crescita economica dell’Italia anche dal 2014 all’inizio del 2017, è la dimostrazione che ogni organizzazione del Governo Italiano non si è resa neppure consapevole della verità che salverebbe questo Paese se fosse stato applicato il Piano del Riscatto della Fenice (pubblicato nel Blog nel 2014  in questo link : http://wp.me/plwtn-6w) che comprendeva proprio la verità sulla realtà dell’economia in Italia e sull’effettivo potenziale di crescita.

La crescita dell’immigrazione e del terrorismo non sarebbero accadute, se la consapevolezza della verità ci fosse stata

L’evoluzione della migrazione in Italia e in Europa negli ultimi 4 anni (dal 2012 al 2015) rispetto ai 30 anni precedenti ha generato diversamente una complessità e una difficoltà significativa su come sostenere e gestire questa esasperata migrazione, di fronte alla quale nessun Paese in Europa è stato in grado di comprendere adeguatamente la problematica e di individuare quali sono gli interventi corretti da eseguire. Quando il numero dei migranti aumenta di 10 volte (Italia) e di 45 volte (Europa), lo scenario che è accaduto indica che quella che è avvenuta non è solo una “migrazione”, ma è diventata una “invasione” di ogni Paese e quando accade un’ invasione diventa necessario riflettere e approfondire perché e cosa ha generato questa esplosione delle migrazioni.  Se leggete la maggiore parte delle notizie pubblicate e delle posizioni esposte dai Governi, risulta evidente che l’immigrazione continua a crescere e le maggiori dichiarazioni sono su “come gestire i migranti che arrivano e trovare le strutture per ospitarli o come bloccare l’ingresso dei migranti”, ma di fronte a questo fenomeno dell’invasione, il vero problema è quello di capire cosa ha portato a generare questa situazione per saper individuare quali sono gli interventi adeguati da attivare.

Negli ultimi 3 anni è stato inoltre sintomatico rilevare un amento significativo del terrorismo sia in Europa (con un incremento del 174% nel 2016) e anche in altri Paesi come l’Egitto, Istanbul, San Pietroburgo e Stoccolma dove non c’erano masi stati attacchi terroristici cosi significativi. Ma la realtà è che da cosa si genera il terrorismo? L’effetto del terrorismo non dipende dagli attacchi che avvengono, ma da una approfondita analisi e riflessione di quali sono le condizioni che portano quella popolazione a passare da cittadini a terroristi.

La coincidenza sull’incremento dei migranti e degli attacchi terroristici negli ultimi 3 anni dal 2015 al 2017 non è causale e fu proprio per questo che nel 2016 fu pubblicato un Blog  su “LA SVOLTA DELL’IMMIGRAZIONE E L’ALBA DELLA RINASCITA IN ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO INTERO” con la proposta di un piano “Save-The-World” (link della pubblicazione: http://wp.me/plwtn-9k ) che svolgeva una analisi molto approfondita della verità sui motivi che li hanno portato a generare questi eventi e questo proprio con l’obiettivo di :

rendere consapevole ogni Paese e ogni Governo dell’Europa della verità delle condizioni che generano le migrazioni e il terrorismo

e il paradosso è che nonostante si abbia cercato in tutti i modi di rendere evidente l’estrema connessione tra le  le migrazioni e il terrorismo indicando anche i percorsi della verità che potrebbero salvare l’Europa e il mondo intero, nessuno dei Paesi d’Europa, dell’Italia e del mondo intero se ne sono resi consapevoli. La falsità sulle  migrazioni e sul terrorismo è l’unico elemento che esiste nel mondo e di come le enormi possibilità di miglioramento della qualità della vita e della sicurezza non sono per nulla recepite. Se non ci si rende consapevoli dei motivi per cui i migranti escono dal proprio Paese, come si fa a comprendere come risolvere il problema delle migrazioni e del terrorismo?

L’uscita dell’Inghilterra con il Brexit dall’Europa e le valutazioni di uscire anche dalla Repubblica Ceca e dalla Danimarca dimostra che la Comunità Europea la consapevolezza sulla stabilità dell’Europa non ce l’ha

L’uscita dell’Inghilterra con il Brexit dall’Europa è stata la più eclatante dimostrazione che il Governo dell’Inghilterra ha fatto la più disastrosa e inadeguata decisione. il 24 Giugno 2016, la Gran Bretagna sceglie di uscire dall’ Europa con il risultato del referendum Brexit nel quale la maggiore parte della popolazione (51,9%) aveva deciso di uscire dall’Europa, ma quale è stato l’ errore più colossale del Primo Ministro dell’Inghilterra? Di essersi concentrato solo sui risultati del referendum Brexit, senza neppure rendersi conto che una decisione cosi importante non può partire solo da un referendum, ma deve avere analisi e valutazioni adeguate di quale è la verità sulla scelta della popolazione di uscire dall’Europa.

Proprio su questo evento particolarmente complesso abbiamo pubblicato un Blog su “Brexit nella Gran Bretagna e il Principio del Cambiamento in Europa” (link della pubblicazione : http://wp.me/plwtn-8n) che esponeva con una adeguato approfondimento sia l’intervento che doveva eseguire il Primo Ministro e l’intero Governo dell’Inghilterra e anche una la valutazione e l’intervento che doveva compiere la Commissione Europea sulla decisione che voleva adottare l’Inghilterra. In realtà nessun Paese dell’ Europa e neppure il Governo Italiano si sono resi consapevoli di questa proposta e di come questo Piano rendeva evidente la verità sulle decisioni che doveva prendere sia l’Inghilterra e anche la Comunità Europea.

Ma non essere consapevoli della verità cosa produce? Porta l’Europa a non migliorare la propria stabilità e a portare altri Paesi dell’Europa a valutare la possibilità di uscire dall’Europa, come lo stanno valutando questa decisione la Repubblica Ceca e la Danimarca.

Ma in realtà tutte queste decisioni, questa instabilità dell’Europa e queste possibili decisioni di questi altri Paesi da cosa derivano?

dalla mancanza di consapevolezza della Commissione Europea che il principio per salvare e far crescere ogni Paese parte dalla consapevolezza  e dal rispetto della verità di ogni Paese, ovvero del contesto e delle esigenze economiche, sociali, culturali e organizzativo di ogni Paese

Se la Comunità Europea non ha la consapevolezza e il rispetto di ogni Paese che partecipa all’Europa come pensano che questi Paesi rimangano nella Comunità Europea?. L’ Europa non è un Paese, è un insieme di Paesi che agiscono e collaborano tra di loro per favorire la crescita e la stabilità di ogni Paese, ma il valore dell’Europa non è nelle loro decisioni, ma nella loro capacità di rispettare, valorizzare ed essere consapevoli della verità di ogni Paese.

Se questo rispetto non c’è per ogni Paese indipendentemente dal fatto che sia il più piccolo o il più grande Paese d’Europa, la Comunità Europea verrà inesorabilmente vanificata e ridotta a una nullità. Non si può pensare che l’Europa cresca grazie ai più grandi e ricchi Paesi, perché questa è la mancanza di consapevolezza della verità dell’Europa che porterà a una successiva uscita di tanti Paesi. E’ solo il rispetto della verità e delle esigenze di ogni Paese che porterà la stabilità e la crescita dell’Europa.

Produrre dalla Comunità Europea una DIRETTIVA (UE) 2016/97 sulla distribuzione assicurativa che non si rende consapevole della verità del settore assicurativo non porterà a una crescita e stabilità, ma a un effetto negativo nella crescita del settore assicurativo e all’assistenza ai clienti

Noi stiamo vivendo in un periodo di paradosso nelle normative di legge emesse sia dai Paesi e anche dalla Comunità Europea e questo purtroppo dimostra che la competenza delle risorse coinvolte nella definizione delle normative di legge sono talmente incompetenti sia del contesto del settore per cui le leggi vengono proposte  e anche di una mancanza di rispetto di tutti le normative nazionali e internazionali, tanto da produrre effetti che non diventano positivi nel mercato, ma che possono portare dei danni disastrosi all’economia.

L’ultimo caso più eclatante è quello della DIRETTIVA (UE) 2016/97 sulla distribuzione assicurativa, una normativa emessa nell’anno 2016 ma in cui nessun Governo dei Paesi Europei, e neppure le imprese assicurative e le organizzazioni che lavorano nel settore, si sono rese conto che nella normativa emessa ci sono anomalie molto gravi nella legge emessa.

Componenti della DIRETTIVA (UE) 2016/97 sulla distribuzione assicurativa

Analisi e valutazione sulle normative emesse

Comma (6) considerazioni preliminari:

(6)  I consumatori dovrebbero beneficiare dello stesso livello di tutela nonostante le differenze esistenti tra i canali di distribuzione. Per garantire che si applichi lo stesso livello di tutela e che il consumatore possa beneficiare di norme comparabili, in particolare per quanto riguarda la comunicazione di informazioni, è essenziale creare condizioni di parità tra i distributori.

Componente anomala non corretta:

  • I consumatori dovrebbero beneficiare dello stesso livello di tutela nonostante le differenze esistenti tra i canali di distribuzione

Anomalia nella direttiva emessa:

  1. I consumatori ricevono il livello di tutela in base alla qualità del livello di servizio e della proposta assicurativa delle polizze fornite dalle imprese assicurative e la differenza nel livello di tutela non dipende solo dai canali di distribuzione, ma soprattutto dalle offerte assicurative delle imprese assicurative e dal supporto degli intermediari assicurativi.
  2. La qualità del livello di tutela dei consumatori è quindi differenziata proprio dalla differente qualità di proposta dei servizi e delle polizze dalle imprese assicurative e dagli intermediari assicurativi.
  3. In base alle suddette condizioni non è ammissibile che venga proposta di “beneficiare ai consumatori dello stesso livello di tutela”, in quanto questa normativa porterebbe a rendere tecnicamente impossibile il miglioramento della qualità della proposta assicurativa nel mercato che è, tecnicamente e politicamente, la scelta più importante per consentire a ogni consumatore di avere le migliori offerte nel mercato

Componente anomala non corretta:

  • in particolare per quanto riguarda la comunicazione di informazioni, è essenziale creare condizioni di parità tra i distributori.

Anomalia nella direttiva emessa:

  1. in base alle suddette considerazioni non è neppure ammissibile che venga richiesta una comunicazione di informazioni di parità tra i distributori, perché di fatto violerebbe i principi di libertà di impresa a cui hanno diritto le imprese assicurative e anche gli intermediari assicurativi in base leggi sull’articolo 41 della Costituzione della Repubblica Italiana “L’iniziativa economica privata è libera” e alla Carta dei diritti Fondamentali dell’Unione Europea (2000/C 364/01) Art. 1 Dignità umana “La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata”, all’ Art 6 Diritto alla libertà e alla sicurezza “ Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza” , all’ Art. 16 Libertà d’impresa “E’ riconosciuta la libertà d’impresa, conformemente al diritto comunitario e alle legislazioni e prassi nazionali.”
  2. Ogni impresa assicurativa deve quindi avere il diritto di attivare la comunicazione delle informazioni in base alla propria capacità d’impresa e al livello di polizza e di servizio erogato

Considerazione finale sulle norme non corrette:

  1. In base alle suddette considerazioni della normativa di legge le condizioni del Comma (6) devono essere annullate o modificate in base ai requisiti sopra indicati.
Comma (16) considerazioni preliminari:

(16) La presente direttiva dovrebbe garantire che si applichi lo stesso livello di tutela dei consumatori e che tutti i consumatori possano beneficiare di norme comparabili. Essa dovrebbe promuovere condizioni omogenee e una concorrenza paritaria tra intermediari, siano essi collegati a un’impresa di assicurazione o meno. I consumatori traggono vantaggio se la distribuzione di prodotti assicurativi avviene attraverso canali diversi e intermediari aventi diverse forme di cooperazione con le imprese di assicurazione, purché tali canali e intermediari siano tenuti ad applicare norme analoghe in materia di tutela dei consumatori. Nell’attuare la presente direttiva gli Stati membri dovrebbero tener conto di tali problematiche.


Componente anomala non corretta:

  • La presente direttiva dovrebbe garantire che si applichi lo stesso livello di tutela dei consumatori e che tutti i consumatori possano beneficiare di norme comparabili

Anomalia nella direttiva emessa:

  1. La suddetta normativa deve essere annullata o modificata in base a quanto abbiamo indicato nel Comma (6)


Componente anomala non corretta:

  • Essa dovrebbe promuovere condizioni omogenee e una concorrenza paritaria tra intermediari, siano essi collegati a un’impresa di assicurazione o meno

Anomalia nella direttiva emessa:

  1. Gli intermediari in base alle normative di legge assicurative hanno l’obbligo di proporre polizze assicurative che siano adeguate alle esigenze dei clienti e dei consumatori, ma non è ammissibile che sia imposta di “promuovere condizioni omogenee e una concorrenza paritaria tra gli intermediari” perché questo viola le leggi sull’articolo 41 della Costituzione della Repubblica Italiana “L’iniziativa economica privata è libera” e alla Carta dei diritti Fondamentali dell’Unione Europea (2000/C 364/01) Art. 1 Dignità umana “La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata”, all’ Art 6 Diritto alla libertà e alla sicurezza “ Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza” , all’ Art. 16 Libertà d’impresa “E’ riconosciuta la libertà d’impresa, conformemente al diritto comunitario e alle legislazioni e prassi nazionali.”
  2. Imporre di “promuovere condizioni omogenee” di fatto viola il diritto che ha ogni intermediario e ogni impresa assicurativa di poter creare e generare le migliori polizze per i clienti e ai consumatori in grado di soddisfare il criterio delle esigenze dei rischi, ovvero le condizioni dei clienti e consumatori  in base alla legislazione esistente e alle precedenti normative di legge assicurative, devono essere adeguate alle esigenze dei rischi, ma non possono essere omogenee tra gli intermediari in quanto si viola le condizioni di libertà d’impresa e di competitività nel mercato.
  3. Imporre una “concorrenza paritaria tra gli intermediari” di fatto viola il diritto che ha ogni intermediario e impresa assicurativa di poter operare nel mercato e di proporre le polizze ai clienti e consumatori in base alle proprie capacità e competenze d’impresa che sono specifiche e singole per ogni intermediario, rispettando le condizioni di vendita della normativa d legge, ma che non possono essere annullate e limitate per una “concorrenza paritaria tra gli intermediari”.

Componente anomala non corretta:

  • I consumatori traggono vantaggio se la distribuzione di prodotti assicurativi avviene attraverso canali diversi e intermediari aventi diverse forme di cooperazione con le imprese di assicurazione, purché tali canali e intermediari siano tenuti ad applicare norme analoghe in materia di tutela dei consumatori.
  1. La successiva condizione “I consumatori traggono vantaggio se la distribuzione di prodotti assicurativi avviene attraverso canali diversi e intermediari aventi diverse forme di cooperazione con le imprese di assicurazione, purché tali canali e intermediari siano tenuti ad applicare norme analoghe in materia di tutela dei consumatori”, di fatto indica e conferma quanto abbiamo dichiarato come prioritario, ovvero la necessità di una maggiore competitività di vendita.
  2. Questa normativa  è solo in parte corretta, in quanto non è solo la “diversa forma di cooperazione con le imprese assicurative” che garantisce il vantaggio dei consumatori, ma anche la specifica competenza e capacità di vendita degli intermediari assicurativi che consentono ai consumatori di avere un vantaggio. Questo è oltretutto evidente da tutte le statistiche di vendite dei prodotti assicurativi dei diversi canali, dalle diverse imprese assicurative e dai diversi intermediari nel mercato che confermano la loro diversità nella capacità di vendita.
  3. Le “norme analoghe in materia di tutela dei consumatori” riguardano e devono rispettare la proposta di polizze adeguate alle esigenze di rischio dei clienti e consumatori e la consegna delle informazioni e della documentazione in base alle normative di legge.

Considerazione finale sulle norme non corrette:

  1. In base alle suddette considerazioni della normativa di legge le condizioni di ”promuovere condizioni omogenee e una concorrenza paritaria tra gli intermediari” devono essere  annullate in quanto di fatto influenzerebbero significativamente nella liberta di vendita degli intermediari con conseguenze disastrose nella potenzialità di vendita anche delle imprese assicurative con cui gli intermediari operano.
  2. La successiva componente della normativa di “I consumatori traggono vantaggio se la distribuzione di prodotti assicurativi avviene attraverso canali diversi e intermediari aventi diverse forme di cooperazione con le imprese di assicurazione, purché tali canali e intermediari siano tenuti ad applicare norme analoghe in materia di tutela dei consumatori”, sarebbe opportuno che sia modificata inserendo le normative che abbiamo aggiunto nella comma 2) e 3)

     

Comma (44) considerazioni preliminari:

(44) Onde evitare casi di vendite abusive, è opportuno che la vendita di prodotti assicurativi sia sempre accompagnata da una verifica delle richieste e delle esigenze sulla base delle informazioni fornite dal cliente. Qualsiasi prodotto assicurativo proposto al cliente dovrebbe sempre essere coerente con le sue richieste ed esigenze ed essere presentato in una forma comprensibile affinché il cliente possa prendere una decisione con cognizione di causa.

Componente anomala non corretta:

  • Qualsiasi prodotto assicurativo proposto al cliente dovrebbe sempre essere coerente con le sue richieste ed esigenze ed essere presentato in una forma comprensibile affinché il cliente possa prendere una decisione con cognizione di causa.
  1. Questa precisazione non è adeguatamente corretta in quanto il principio fondamentale dell’adeguatezza dei prodotti assicurativi è in base alle esigenze dei clienti che possono essere recepite da  “informazioni ottenute dal cliente, dalle richieste e dalle esigenze”. Ovvero il principio è quello delle informazioni dei clienti che nelle trattative pervengono sia da richieste dei clienti o anche da informazioni recepite dalla consulenza degli intermediari, che consente di identificare le esigenze dei clienti. (queste condizioni sono oltretutto già indicate nell’Art. 20 comma 1 di questa normativa).

Le suddette considerazioni sulla  DIRETTIVA (UE) 2016/97 sulla distribuzione assicurativa, indica in modo inequivocabile come le normative emesse dalla Comunità Europea spesso non hanno una adeguata valutazione sulle componenti reali del settore di mercato per ogni Paese in cui la normativa è prodotta. Oltretutto abbiamo anche individuato altre componenti della normativa Europea pubblicata che pur essendo applicabili, hanno dei requisiti che a nostro parere sono solo deleteri per la crescita del settore assicurativo, con il rischio di attivare un blocco sul miglioramento della qualità delle offerte da parte sia delle imprese assicurative e anche degli intermediari, con un effetto di conseguenza negativo anche per la qualità dei servizi ai clienti. La realtà è che la Commissione Europea non si è resa conto che le normative nel settore assicurativo dovrebbero rispettare i seguenti obiettivi strategici :

  1. Semplificare l’attività svolta sia dalle imprese assicurative che degli intermediari assicurativi compreso soprattutto i processi di vendita delle Polizze ai Clienti al fine di far ridurre i costi e migliorare la qualità dell’attività svolta
  2. Migliorare la qualità dei servizi e delle Polizze offerte ai Clienti sempre più adeguate alle esigenze e ai relativi rischi da proteggere
  3. Consentire alle imprese assicurative di aumentare il loro livello di competitività nel mercato per proporre le migliori soluzioni ai clienti sia delle Polizze che dei servizi erogati
  4. Consentire agli intermediari assicurativi di aumentare la loro competenza e il loro livello di competitività nel mercato al fine di proporre ai clienti la migliore consulenza, le migliori Polizze e la migliore assistenza
  5. Consentire alle imprese assicurative e agli intermediari assicurativi di avere sempre di più il loro livello di autonomia nel mercato al fine di raggiungere gli obiettivi indicati nel punto 3) e 4).
  6. Rispettare le regole di diversità dei Paesi nello svolgimento dell’attività assicurativa al fine che venga valorizzata la capacità e la tecnica di vendita che ogni Paese svolge, consentendo solo di condividere e promuovere le diversità di intervento al fine che ogni Paese possa valutare come crescere e evolvere valorizzando attività che ritengono utili da loro non eseguite

Ma se non vengono rispettati i seguenti obiettivi strategici che ogni normativa di legge dovrebbe rispettare, come può pensare la Commissione Europea di migliorare il settore assicurativo? Il risultato è che il risultato è solo peggioramento nel settore.

E tutto questo indica che

la mancanza di consapevolezza della Commissione Europea di tutte le componenti e dei requisiti del settore assicurativo ha portato a creare una Nuova Direttiva senza avere il rispetto della verità di questo settore e di ogni Paese

Se la Comunità Europea non cresce nella consapevolezza e nel rispetto del settore assicurativo di ogni Paese e delle caratteristiche di ogni operatore, il settore assicurativo e la qualità dei servizi ai clienti non migliorerà. Di fatto raggiungeranno l’obiettivo di migliorare la qualità dei documenti e delle informazioni consegnate ai clienti, ma con una qualità delle proposte assicurative che sarà molto più limitata e senza nessuna capacità di migliorare, anzi con la possibilità di peggiorare. Il rischio  di peggioramento di questa nuova Direttiva  avrà come unico effetto l’aumento degli oneri e delle attività da svolgere da parte sia delle imprese assicurative che degli intermediari assicurativi, con requisiti che non semplificano le attività degli operatori del mercato, ma gli complicano solo il lavoro da svolgere.

L’innovazione in questo settore del mercato ha molte grandi opportunità di crescita e miglioramento dei servizi ai clienti, ma che tristemente questa consapevolezza non è neppure percepita, ovvero la verità sulla realtà di cui essere consapevoli nella Comunità Europea non c’è proprio.

La crescita debole dell’economia e della stabilità in Italia dimostra che i Piani che il Governo ha applicato servono a poco quando manca la consapevolezza della verità di quanto serve realmente al Paese per crescere e avere solidità

Dal 2012 al 2017 le diverse organizzazioni del Governo in Italia hanno applicato interventi che hanno dimostrato un’attenzione alle richieste della Comunità Europea per applicare le riforme con l’obiettivo prioritario di ridurre le spese, con Piani di crescita economica estremamente limitati (praticamente inesistenti) e con un’attenzione alla qualità della vita dei cittadini di scarso livello.

La crescita del PIL dal 2008 al 2017, la quantità di disoccupazione ancora molto elevata e l’insoddisfazione della maggiore parte dei cittadini di medio e basso livello economico con 7,2 milioni di italiani in grave difficoltà economica, sono esattamente la dimostrazione che la percezione che hanno avuto tutti i Governi in Italia soprattutto dal 2012 al 2017 con il Governo Monti, Renzi e Gentiloni  sulla verità di quanto serve a fare crescere e rendere stabile l’Italia, non l’hanno proprio avuta.

Ma non solo, le evoluzioni delle normative del Governo per le riforme non sta migliorando il Paese, ma dagli ultimi interventi sta peggiorando le imprese e i lavoratori autonomi. L’ultima decisione del Governo Gentiloni di attivare il controllo dello spesometro ogni tre mesi invece che una volta all’anno dal 2018, conferma la mancanza di attenzione per le imprese perché questa nuova normativa porterà ad aumentare i controlli e i costi per le imprese, ma con quale effetto sull’economia? Nessuna, solo un peggioramento, perché la verità sullo spesometro è che i dati che sono pubblicati dovrebbero essere controllati adeguatamente, cosa che il Governo non fa.

Il paradosso di questa mancata crescita e di interventi di riforme non adeguati indicano che una percezione della consapevolezza della verità da rispettare per far crescere l’Italia il Governo non l’ha avuta. Hanno avuto la proposta del Piano del Riscatto della Fenice per la crescita economica nel 2014 (link in cui poterlo consultare : http://wp.me/plwtn-6w) e altre soluzioni innovative sul terremoto, sugli immigrati e sul terrorismo, sull’inquinamento, senza neppure rendersi conto di come gli sarebbe bastato seguire le indicazioni degli interventi proposti per migliorare il Paese, ma non l’hanno neppure percepito. In queste proposte avevano la strategia sia di applicare una riduzione dei costi con riforme più adeguate di quelle applicate dal Governo, ma soprattutto anche di attivare  piani di crescita e stabilità economica che avrebbero fatto la differenza nel mercato Europeo per l’Italia. Ma l’attenzione dei Governi per queste opportunità non ci sono state.

L’evoluzione e la crescita del nostro Paese Italia non avverrà mai se

il Governo, le Regioni, i Comuni e ogni altra organizzazione e impresa in Italia non abbiano la consapevolezza di quale è la verità che fa la differenza per la crescita e la stabilità nel nostro Paese

Se il nostro Paese vorrà scegliere di passare da una mediocrità e forte instabilità economica a una crescita economica continua e sostenibile per migliorare la stabilità del nostro Paese e la qualità della vita dei cittadini, dovranno accettare la consapevolezza della verità.

Dovranno prima di tutto avere il coraggio di accettarla, di essere consapevoli della verità dello scenario e dell’effettivo potenziale di crescita del nostro Paese e avere il coraggio di applicarlo.

Il turismo in Italia è uno dei potenziali di crescita economica più elevata, ma è la mancanza della consapevolezza della  verità del Governo dei veri motivi che permettono la crescita del turismo che hanno portato il Travel & Tourism Competitiveness Index del World Economic Forum a dichiarare come la crescita del turismo in Italia è peggiorato al 75esimo posto, scendendo di 10 posizioni per via dello scarso impegno del governo e di una debole strategia di marketing

Il settore del turismo in Italia è una delle aree di maggiore interesse ed è stato sicuramente emblematico rilevare nel dossier pubblicato da Travel & Tourism Competitiveness Index del World Economic Forum che dall’analisi approfondita che hanno effettuato nel settore turistico in Italia e negli altri Paesi del Mondo,  è emerso uno scarso impegno del Governo Italiano e di una debole strategia di marketing.

L’analisi dettagliata del rapporto (scaricabile in dettaglio in questo sito: https://www.weforum.org/reports/the-travel-tourism-competitiveness-report-2017 )  indica in modo inequivocabile che è proprio la mancanza di un piano adeguato nel turismo del Governo Italiano che di fatto influisce significativamente sulla crescita del turismo e anche sugli interventi di crescita che cercano di attivare le Regioni e i singoli Comuni.

Ovvero in realtà la situazione attuale di questo settore del mercato indica proprio che ogni piccolo intervento di crescita del turismo senza un impegno e una strategia del Governo  è come se fosse tecnicamente ridotto e fortemente limitato, nonostante gli investimenti effettuati sia dalle imprese che dalle Regioni e dai Comuni.

E’ oltretutto significativo che già dal 2015 era stato pubblicato un Piano “Share-The-Tourism” che aveva anticipato la maggiore parte delle inadeguatezze pubblicate proprio dal WEF, un Piano proposto al mercato, a banche e anche pubblicato nel 2016 con il nominativo “LA VERITA’ DEL TURISMO IN ITALIA” (questo è il link dove  consultabile : http://wp.me/plwtn-ex) e di cui neppure il Governo Italiano e nessuna organizzazione in Italia se ne è resa consapevole.

Ma come è possibile che di fronte a un potenziale di crescita del turismo in Italia che potrebbe essere dal 200 al 300% , con investimenti che sarebbero 10 volte minori a qualunque altro importante investimento economico e con un indotto di crescita economica elevatissima (il PIL potrebbe crescere del 1,5 – 2%), nessuno del Governo e delle organizzazioni  non si sono resi conto?.

Perché è la mancanza di consapevolezza da parte del Governo e di ogni altra organizzazione ad esso collegato della verità di cosa serve realmente per attivare la crescita reale del turismo a influire in modo significativo sulla sua crescita 

Il turismo non cresce solo dalla competenza nel settore, perché ogni competenza che non è rispettosa e consapevole della verità di ciò che serve realmente per la crescita del turismo, non serve a nulla, diventa tanto lavoro, tanti investimenti, tante pubblicità ma con quali risultati economici? Insignificanti.

Se il Governo in Italia e ogni altra organizzazione del settore non cambiano il loro orientamento e non diventano consapevoli di questa verità, il turismo in Italia non crescerà mai in modo adeguato. Al Governo basterebbe poco: guardare il Piano “LA VERITA’ DEL TURISMO IN ITALIA” e si renderanno consapevoli di come far si sia che il turismo cresca, ma anche di come l’economia e la stabilità in Italia aumentassero molto di più di quanto si aspettano. Devono solo scegliere di accettare la verità, questa è la decisione che dovranno fare.

La verità salverà il Mondo

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La luce si illuminò,  il sole tolse le tenebre dall’oscurità, trasformò le nuvole in chiarore e fu cosi che la tempesta diventò bellezza, lucentezza, percezione dell’invisibile, cosi che ogni persona diventi consapevole della verità.

Il percorso di oggi è arrivato proprio a questo: è la Verità che salverà il Mondo!

Ci sono tenebre, oscurità, drammi impercettibili, bagliori di scontri non compresi, dolori di salute poco curata, tristezze di speranze mancate, fame deluse da poca attenzione, parole non ascoltate, volti non riconosciuti, ore di vita perse per il coraggio mancato, nomi non accettati, illusioni di potere non rispettose, solchi non percepiti di tracce del futuro, richieste non ascoltate

che delineano in ogni attimo della vita che è la Verità che manca e nel Mondo

ed è proprio la Verità

la Verità di ogni persona, la Verità di ogni percorso storico, la Verità di ogni scelta da fare per avere rispetto, la Verità di ogni attenzione che si deve avere non solo di se stesso, della propria impresa, della propria organizzazione, ma di ogni realtà e persona con cui viviamo, la Verità del saper accettare ogni parola, ogni cultura e ogni esigenza, la Verità di avere attenzione non solo del tuo potere, ma al tuo dovere che hai nel mondo, la Verità non solo al diritto, ma anche al dovere che ogni persona e ogni organizzazione e impresa ha nel mondo, la Verità della gratitudine, la Verità del dono, la Verità della diversità che indica la ricchezza e non la separazione, la Verità nell’accogliere ogni aiuto di cui una persona a diritto, la Verità nell’accettare tutto, perché ogni cosa che rifiutiamo farà perdere non solo a noi stessi ma anche al Mondo, la Verità nella realtà e non nella presunzione,

è la VERITA’ CHE SALVERA’ IL MONDO

By Giovanni Roi

LA SVOLTA DELL’IMMIGRAZIONE E L’ALBA DELLA RINASCITA IN ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO INTERO

Da dove vengono i migranti residenti

( dal link: http://www.ilpost.it/2015/04/20/mappa-migranti-italia/)

La crescita della popolazione in Italia e in Europa negli ultimi 30 anni ha portato a una maggiore stabilità e anche un aumento del PIL negli anni in cui il numero dei migranti era adeguato alla quantità di popolazione e alle possibilità economiche dei Paesi, e l’accesso dei migranti rispettava al 95% le regole dell’accesso e la persistenza con la richiesta d’asilo accolta e accettata. Ovvero l’immigrazione tra i Paesi è stato un elemento positivo per la crescita dei Paesi quando non interferiva sulla stabilità di ogni Paese.

L’evoluzione della migrazione in Italia e in Europa negli ultimi 4 anni (dal 2012 al 2015) ha generato diversamente una complessità e una difficoltà significativa su come sostenere e gestire questa esasperata migrazione, di fronte alla quale nessun Paese in Europa è stato in grado di comprendere adeguatamente la problematica e di individuare quali sono gli interventi corretti da eseguire. Quando il numero dei migranti aumenta di 10 volte (Italia) e di 45 volte (Europa), lo scenario che è accaduto indica che quella che è avvenuta non è solo una “migrazione”, ma è diventata una “invasione” di ogni Paese e quando accade un’ invasione diventa necessario riflettere e approfondire perché e cosa ha generato questa esplosione delle migrazioni.

Migrazione e invasione 2015

Se leggete la maggiore parte delle notizie pubblicate e delle posizioni esposte dai Governi, risulta evidente che la maggiori dichiarazioni sono su “come gestire i migranti che arrivano e trovare le strutture per ospitarli o come bloccare l’ingresso dei migranti”, ma di fronte a questo fenomeno dell’invasione, il vero problema è quello di capire cosa ha portato a generare questa situazione per saper individuare quali sono gli interventi adeguati da attivare. Le due tabelle pubblicate indicano chiaramente i dati che l’invasione è iniziata.

Numero dei Migranti arrivati in Europa

Comprendere e capire la verità per essere consapevoli dell’origine dell’immigrazione “invasiva”

Il primo elemento è quello di individuare cosa è accaduto negli ultimi anni in Europa, nel Mondo e in Italia e quali sono le componenti che hanno influito sull’incremento degli immigrati in Europa. Se andiamo ad analizzare l’evoluzione delle migrazioni in Europa e in Italia negli ultimi anni risulta evidente che la crescita del numero dei migranti in Europa e in Italia dal 2013 al 2015 indica che una crescita delle migrazioni cosi forti di quelle irregolari (senza regolari documenti di viaggio, con accesso da sbarchi irregolari, ecc. ) stanno generando fenomeni di immigrazione che non possono essere sottovalutati e dei quali deve essere compresa l’origine e le motivazioni. L’evoluzione del numero dei migranti è sostenibile e adeguata se rispetta le regole di trasferimento, di accoglienza e di integrazione della popolazione tra i Paesi, se queste condizioni non vengono rispettate con un numero eccessivo di migranti, questo significa tre elementi:

  1. una strategia “politica” delle migrazioni in Europa da parte di chi attiva le migrazioni
  2. una particolarità dei Paesi da cui pervengono gli sfollati e i rifugiati sui cui è opportuno comprendere cosa ha comportato negli ultimi anni questa volontà di un aumento della migrazione
  3. un forte rischio di instabilità dei Paesi Europei a conseguenza della complessa situazione economica e di crescita dei Paesi, che avendo già una seria difficoltà a generare lavoro e stabilità alla popolazione residente, hanno il rischio di aumentare significativamente sia un amento significativo delle spese, ma anche di inquinare la qualità e la sicurezza della vita nel territorio

Di fronte a queste considerazioni emerge la prima esigenza di approfondimento delle migrazioni.

Primo – Quanti sono i migranti arrivati in Italia

Di fronte a queste prime considerazioni emerge la prima esigenza di approfondimento delle migrazioni ed è evidente rilevare che il numero dei migranti sbarcati in Italia è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi 6 anni passando dai 20-40.000 ai 153.843 nel 2015  :

Numero sbarchi in Italia

(Numero dei migranti sbarcati in Italia da https://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_in_Italia)

Nello stesso periodo la quantità di richieste di asilo sono aumentate significativamente ma con un numero di richieste di asilo accolte molto inferiori a quelle medie degli ultimi 14 anni con nel 2014 un numero di 83.000 richieste e con solo 30.000 richieste di asilo accolte, ovvero questo dato conferma che l’ adeguatezza dei migranti per essere accettati è diminuita significativamente più di  quanto era accaduto negli anni precedenti, ovvero la qualità e affidabilità dei migranti è diminuita significativamente.

Richieste di asilo immigranti da sbarchi in Italia

(Richieste di asilo in Italia dal 1990 al 2015 da https://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_in_Italia)

Secondo – Da quali Paesi vengono i migranti degli ultimi anni in Europa e in Italia

I Paesi di provenienza dei migranti in Europa nel 2016 sono stati principalmente:

  1. Siria (30%)
  2. Afghanistan (16%)
  3. Iraq (10%)

con una differenza in Italia in cui la maggiore parte dei migranti pervengono da:

  1. Nigeria (20%)
  2. Eritrea (12%)
  3. Gambia, Guinea, Sudan e Costa d’Avorio (7%)
  4. Somalia, Senegal e Mali (5%).

L’ analisi del numero dei rifugiati in Italia nel 2014 ha confermato la preponderanza dei primi 5 Paesi di cui 3 sono i Paesi Africani che stanno incrementando significativamente il numero dei migranti:

Numero dei rifugiati Italia 2014

(i Primi cinque Paesi dei rifugiati in Italia da https://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_in_Italia)

Ovvero dai risultati dell’analisi è emerso chiaramente che la maggiore parte dei migranti pervengono da:

  • Paesi Africani con forte instabilità ancora in forte guerra: Siria, Iraq
  • Paese Asiatico indicato come uno stato provvisorio islamico con ancora forte instabilità e scontri tra guerrieri: Afghanistan
  • Paesi Africani che hanno una persistente instabilità ambientale e di qualità della vita per Paesi emergenti : Nigeria
  • Paesi Africani che hanno una persistente instabilità per una nuova generazione con conflitti persistenti con Paesi limitrofi : Eritrea  e Somalia

Ma se è aumentato esponenzialmente il numero dei migranti da questi Paesi creando letteralmente “l’invasione” nei Paesi Europei, da cosa può dipendere questo fenomeno? Individuare lo scenario attuale di questi Paesi da cui derivano questi eventi consente di comprendere le motivazioni che le hanno prodotte e di individuare quali sono i percorsi da effettuare per far si che la crescita dei migranti ritorni ai criteri di stabilità dei precedenti anni.

Terzo – Cosa è accaduto e sta accadendo nei Paesi della Siria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Eritrea e Somalia

Ognuno di questi Paesi ha avuto un percorso nella propria storia con eventi accaduti che hanno avuto un forte impatto sull’ immigrazione e nell’analisi approfondita che abbiamo eseguito in ognuno di questo Paese abbiamo rilevato quanto segue.

Instabilità dei Paesi Africani_Asiatici_1a

Instabilità dei Paesi Africani_Asiatici_1b

Instabilità dei Paesi Africani_Asiatici_2

Instabilità dei Paesi Africani_Asiatici_3

Instabilità dei Paesi Africani_Asiatici_3b

Instabilità dei Paesi Africani_Asiatici_4

( la maggiore parte delle informazioni vengono da https://it.wikipedia.org/wiki/Nigeria, https://it.wikipedia.org/wiki/Iraq, https://it.wikipedia.org/wiki/Siria, https://it.wikipedia.org/wiki/Afghanistan, https://it.wikipedia.org/wiki/Somalia, https://it.wikipedia.org/wiki/Eritrea, http://www.ilpost.it/2014/08/08/cosa-succede-in-iraq/# oltre che un’ analisi storica di ogni Paese)

Quarto – I motivi che hanno generato l’immigrazione dai Paesi della Siria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Eritrea e Somalia

Dall’analisi storica approfondita di ogni Paese è risultato evidente che la matrice che ha generato l’aumento dell’immigrazione dipende fortemente da un cambiamento significativo accaduto negli ultimi 10 anni nell’ambiente e nella stabilità di ogni Paese e i motivi che hanno generato le migrazioni sono i seguenti:

Instabilità dei Paesi Africani_Asiatici_5

Risulta evidente che i principali motivi che hanno generato sia la migrazione che l’instabilità di questi Paesi dipendono da:

  1. Un errore strategico negli interventi dei Paesi sia Europei che anche degli Stati Uniti e di altri Paesi mondiali tra cui la Russia, nella modalità con cui hanno seguito, gestito ed eseguito gli intervenuti in ogni Paese dove potevano evitare l’instabilità e la crescita della migrazione (es. l’esempio dell’IRAQ dove l’errore sia degli Stati Uniti che dell’Europa nella definizione dei diritti, delle responsabilità  e della scelta e gestione del Primo Ministro nel 2005 indica come se avessero applicato una gestione corretta il Paese non avrebbe neppure fatto creare l’ISIS)
  2. La mancanza di un’adeguatezza con cui intervenire in Paesi che sono aperti nell’evoluzione e nella crescita e che hanno richiesto interventi ma in cui l’attività dei Paesi Europei e USA sono concentrate su una lucrosità delle proprie imprese (es. Joint Venture petroliere in Nigeria) senza alcun adeguato rispetto su tutte le esigenze reali del Paese (es. risposte ai Piani di investimenti richiesti dalla Somalia)
  3. La mancanza di una puntuale e appropriata proposta di supporto  ai Paesi che sono passati da un periodo storico di forte instabilità e che hanno un significativo potenziale di crescita e di stabilità se le proposte a livello Europeo e dei Paesi Mondiali fossero adeguati alle loro effettive esigenze (es. esigenze dei Paesi dell’Eritrea e Afghanistan)

Quinto – l’esempio del paradosso degli investimenti delle imprese petrolifere in Nigeria con soli guadagni e inquinamento disastroso dell’ambiente del Paese

Uno degli esempi più significativi degli errori strategici concessi da tutti i Paesi Europei, USA e del Mondo è quello di come operano proprio le loro imprese petrolifere in Nigeria dove è ancora estensivamente praticato il gas flaring, un processo fortemente inquinante per l’atmosfera in cui il gas associato alla produzione di petrolio, ove non facilmente commerciabile, viene bruciato liberando ingenti quantità di anidride carbonica. La disastrosa situazione ambientale e sociale in cui versa il delta del Niger viene ribadita dalla sentenza della Corte di Giustizia della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas, dicembre 2012), che evidenzia come le compagnie e le Joint Venture petrolifere che operano nel paese (Nigerian National Petroleum Company, Shell Petroleum Development Company, ELF Petroleum Nigeria ltd, AGIP Nigeria PLC, Chevron Oil Nigeria PLC, Total Nigeria PLC and Exxon Mobil) siano responsabili, con la copertura del governo nazionale, per i gravi e ripetuti abusi perpetrati e sottolinea l’esigenza per il governo stesso di riportare tali società alle proprie responsabilità.

Il risultato di queste azioni cos’è? Solo guadagni ricchi per le compagnie ,le Joint Venture petrolifere e il Governo!.

Ma come è possibile che l’ONU, la Comunità Europea e ogni Paese da cui vengono le Joint Venture petrolifere della Nigeria non intervengono drasticamente su queste imprese e anche sulle regole del Governo per evitare le conseguenze di queste azioni sia sull’immigrazione e anche  sul degrado ambientale di questo Paese?

Il principio del cambiamento e degli interventi da eseguire nei Paesi per trasformare l’Immigrazione invasiva  in migrazione consapevole e la criticità in salvezza

L’indagine che abbiamo elaborato evidenzia in modo inequivocabile che la crescita dei migranti fino ad arrivare all’invasione non dipende da quello che loro fanno per raggiungere i Paesi Europei, ma da una serie di errori strategici degli interventi negli ultimi 20 anni sia dei Paesi Europei e anche dagli altri Paesi del mondo (USA, Russia, ecc.) proprio nelle azioni che hanno effettuato in questi principali Paesi della Siria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Eritrea e Somalia.

In realtà risulta evidente che la visione che hanno avuto dalle esigenze vere e fondamentali di questi Paesi sono state per una buona parte inadeguate, sbagliate, limitate nella corretta considerazione di tutte le componenti da valutare in ogni iniziativa e troppo indirizzate più ai loro interessi (es. Joint Venture petroliere in Nigeria) piuttosto che a quello di cui ogni Paese ha veramente bisogno, e questa inadeguatezza ha portato questi Paesi a non emergere e a non raggiungere l’obiettivo di crescita economica, di qualità della vita e di stabilità.

L’obiettivo di trasformare gli immigrati in Europa in ogni anno da 1.000.000 a 20.000 passando dalla migrazione invasiva a quella consapevole e il riscatto della crescita e della stabilità dei principali Paesi che hanno una delle maggiori criticità nel mondo (Siria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Eritrea e Somalia) dipenderà dall’attuare il principio del cambiamento, che richiede questi interventi.

1.a Fase – la crisi economica nel mondo per diventare crescita e stabilità richiede che l’attenzione e l’intervento per la crescita sia concentrato proprio sui Paesi che hanno la maggiore difficoltà

La crisi economica mondiale sta portando sempre di più i principali Paesi del mondo, Stati Uniti, Cina, Europa, Russia, India e i Paesi Arabi e Asiatici con maggiore ricchezza, ad essere molto concentrati sugli interventi per la crescita economica dei propri Paesi, e questo sta dimostrando negli ultimi 10 anni che nonostante tutti gli sforzi e gli interventi eseguiti, non si è ancora raggiunti a un aumento significativo, continuo e stabile della crescita nel mondo intero.

In realtà uno dei fattori che incide significativamente sul perdurare di una mancata crescita è proprio la mancanza di interventi adeguati proprio nei Paesi che hanno la maggiore instabilità e crisi economica.

L’evoluzione dell’economia e della stabilità del mondo intero richiede che ci si renda conto che è proprio il legame , la collaborazione reciproca e la condivisione tra tutti i Paesi che darà la vera stabilità e crescita. Il potere economico di questa sinergia reciproca tra tutti i Paesi avrà un effetto sulla crescita economica 10 volte maggiore della crescita che stanno cercando di conseguire i principali Paesi del mondo, perché è la sinergia, la collaborazione e il riscatto della crescita dei Paesi che sono in maggiore difficoltà che porteranno a un “effetto domino” nel mondo senza precedenti, con una crescita e stabilità economica perenne.

Raggiungere questi obiettivi dai principali Paesi nel mondo porterà oltre alla crescita economica e di stabilità, anche a poter influire significativamente a ridurre le conseguenze che sono cresciute significativamente negli ultimi 10 anni proprio dall’instabilità e dalla crisi di molti Paesi, tra cui una di quelle più significative è quella degli immigrati e del terrorismo.

Stabilire la decisione di portare al ripristino l’economia e la stabilità dei Paesi che hanno il maggiore effetto negli immigrati e anche nel terrorismo, diventa quindi la scelta strategica più importante per tutto il mondo.

2.a Fase – Stabilire nuove regole con cui devono essere gestiti gli interventi nei Paesi del Mondo

In base alle suddette considerazioni strategiche la prima decisione è di definire e di proporre a livello Europeo, all’ONU e a ogni altro Paese che interviene su altri Paesi nel mondo (es. USA, Russia, Cina, ecc.) nuove normative con cui saranno attuati i piani di intervento con un obiettivo: concedere gli interventi nei Paesi del Mondo che hanno bisogno di assistenza e supporto per la crescita e stabilità, nel momento in cui che vengono attuate le seguenti nuove regole rispettose di tutte le esigenze di ogni Paese:

  1. Le organizzazioni e le imprese che vogliono intervenire per la crescita economica e la ricostruzione dell’ambiente, della qualità della vita, della stabilità e della sicurezza di ogni Paese, saranno abilitate a intervenire se i Piani degli interventi che proporranno rispetteranno tutte le seguenti norme definite dall’ONU e dalla Comunità Europea sul rispetto delle esigenze ambientali, dei diritti umani e delle esigenze specifiche di ogni Paese senza alcuna violazione ai diritti umani e istituzionali accertati che ogni Paese ha adottato.
  2. Ogni Impresa e organizzazione verrà controllata annualmente  dai Paesi da cui pervengono, dall’ONU e dalla CEE (se pervengono dall’Europa) sul rispetto delle nuove normative e nel caso in cui le normative vengano violate alle suddette strutture verrà revocato l’accordo di intervento nel Paese e non verrà concessa l’attivazione di interventi in nessun altro Paese fino a quando non sarà garantito e attuato il rispetto di tutte le esigenze e dei diritti di ogni Paese
  3. I Paesi nel mondo che hanno l’esigenza di un supporto per la crescita economica e la ricostruzione dell’ambiente, della qualità della vita, della stabilità e della sicurezza di ogni Paese potranno richiedere gli interventi delle organizzazioni e delle imprese per le loro specifiche necessità se rispetteranno le esigenze e i diritti della propria popolazione e le esigenze ambientali, senza violare le norme stabilite dall’ONU e dalla CEE per ogni essere umano e senza eseguire soprusi e violenze della popolazione, sul territorio e sulle organizzazioni nel territorio.
  4. I Paesi che non rispetteranno le suddette norme dei diritti umani e delle esigenze della popolazione e dell’ambiente territoriale in cui sono collocate, non potranno avere accesso ai finanziamenti e alle risorse che saranno resi disponibili per queste tipologie di Paesi 

3.a Fase – Proporre piani adeguati di intervento ai Paesi della Siria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Eritrea e Somalia

La seconda decisione strategica è quella di proporre da parte della Comunità Europea e anche dagli USA e da ogni altro Paese del mondo che ne è interessato,  Piani adeguati di intervento ai Paesi della Siria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Eritrea e Somalia, ovvero ai Paesi nei quali c’è sia la maggiore quantità dei migranti generati ma anche in cui c’è una instabilità, una precarietà economica e una violenza della popolazione molto elevata.

L’obiettivo strategico di questi Piani è sia la ricostruzione di una stabilità complessiva di ogni Paese con una crescita economica, con il miglioramento della qualità ambientale e la valorizzazione delle etnie differenti della popolazione al fine di consentire il rispetto, e con una collaborazione e una sinergia tra tutta la popolazione del Paese, consentendo alla stabilità realizzata di consentire che non ci siano più scontri e violenze tra la popolazione dei Paesi.

I Piani da proporre a ogni Paese partono da tre finalità:

  • valorizzare le differenze di cultura delle etnie presenti in ogni Paese al fine di far si che ogni popolazione non sia violata e cancellata, ma valorizzata
  • definire nuove regole del ruolo dei Primi Ministri al fine di garantire che la violazione delle esigenze e delle necessità prioritarie e dei diritti del Paese in cui operino, consenta la revoca del suo ruolo anche in date anticipate alla scadenza della nomina
  • valorizzare il potenziale di crescita economica che c’è in ogni Paese trasformando le criticità in opportunità di maggiore stabilità economica e sociale

Crescita di Siria

Crescita di Iraq

Crescita di afghanistan

Crescita di Nigeria

Crescita di Eritrea

Crescita di Somalia

4.a Fase – Cosa consente al mondo di fare la differenza? “SAVE THE WORLD” – Dare l’opportunità alle organizzazioni considerate le più terroriste e pericolose a diventare le organizzazioni che siano i migliori protagonisti per salvare il mondo

Il cambiamento più significativo nel mondo non avverrà solo dalla crescita economica e dalla maggiore stabilità dei Paesi, compresi quelli con un maggiore impatto sui migranti, ma avverrà se ci sarà il coraggio e la responsabilità di dare la possibilità proprio alle organizzazioni, alla popolazione e ai Paesi più violenti e terroristi del mondo di poter scegliere una possibilità di diventare uno dei migliori protagonisti per salvare il mondo.

Continuare ad essere guerriglieri, ad effettuare scontri, a uccidere la popolazione, a distruggere luoghi di culto e dei Paesi che hanno un valore storico, cosa servirà a queste organizzazioni nel loro futuro? A niente. Saranno solo nell’elenco dei soggetti più odiati, ma se sceglieranno di essere “SAVE THE WORLD”, la loro vita, il loro futuro, la loro speranza risorgerà come nel Riscatto delle Fenice, dove la cenere diventerà germe, grandezza e uno dei ruoli che salverà più di tutti i Paesi nel mondo.

SAVE THE WORLD, la rinascita del cambiamento nel mondo

  1. Ogni organizzazione, etnia e popolazione considerata la più terrorista e pericolosa  nel mondo potrà accedere al progetto “SAVE THE WORLD”, con l’obiettivo di fare si che queste organizzazioni e la loro popolazione si converta da terrorista e unità pericolosa, nella migliore organizzazione per salvare i Paesi con maggiore difficoltà nel mondo
  2. L’adesione a “SAVE THE WORLD” consentirà a ogni organizzazione e popolazione che con loro opera di aderire  e di partecipare ai progetti per la crescita economica, per la riqualificazione dell’ ambiente e della sicurezza di ogni Paese con maggiori difficoltà e di cui ne hanno bisogno per svolgere questo ruolo
  3. Ogni organizzazione, etnia e popolazione che aderirà al progetto “SAVE THE WORLD” avrà la possibilità di aderire come organizzazione con maggiore privilegio rispetto a qualunque altra organizzazione ai progetti di crescita economica e di riqualificazione dell’ambiente dei Paesi che saranno dichiarati, tra cui soprattutto quelli dei Paesi in cui risiedono e quelli dei Paesi nell’area territoriale in cui operano (es. Africa, Asia, ecc.)
  4. L’adesione al progetto “SAVE THE WORLD” consentirà a queste organizzazioni e alla loro popolazione di indicare le risorse che hanno specifici requisiti e interessi operativi a cui interessa migliorare le competenze per essere gli operatori nei progetti per salvare il mondo. L’ adesione a questo interesse consentirà a queste organizzazioni ad avere degli investimenti e/o delle collocazioni a cui poter accedere per avere una maggiore formazione sugli interventi da svolgere nei progetti dei Paesi
  5. Ogni organizzazione, etnia e popolazione che intende aderire al progetto “SAVE THE WORLD”, dovrà sottoscrivere un accordo con l’ONU e con la Comunità Europea in cui accetta di interrompere e non eseguire nessuna azione con armi di qualunque genere, evitando qualunque sparatoria ed esplosione di bombe a nessuna persona e in nessun luogo, ed accetterà di lasciare le località che aveva invaso di proprietà di altri Paesi e soggetti, facendo rientrare tutta la propria popolazione nella località da cui hanno origine
  6. SAVE THE WORLD ha un obiettivo: essere l’ organizzazione nel mondo per dimostrare come questo processo di cambiamento consentirà di trasformare le organizzazioni e la popolazione  più terroristiche e pericolose come le migliori del mondo, per far si che la loro competenza e volontà diventi il migliore protagonista per salvare i Paesi del mondo

La proposta allo Stato Islamico-ISIS, ai Talebani e a ogni organizzazione pericolosa nel mondo: diventare “SAVE THE WORLD” , ovvero l’organizzazione che salverà i Paesi con maggiore criticità in Africa, Asia e in tutto il mondo

Lo Stato Islamico-ISIS dell‘ IRAQ e i Talebani  dell’Afghanistan sono le prime organizzazioni a cui viene proposto di diventare i primi ad aderire a “SAVE THE WORLD” e questo proprio perché oggi sono considerate le organizzazioni più rischiose e più pericolose del mondo, ed è proprio per questo che se queste organizzazioni e questa popolazione sceglierà di diventare “SAVE THE WORLD”, saranno proprio loro a poter essere i migliori protagonisti per la crescita dei più difficili Paesi dell’Africa e dell’Asia.

Il mondo ha bisogno che proprio loro diventino questo!

Il mondo non cambia se la popolazione delle organizzazioni più rischiose, più terroriste e più pericolose del mondo vengano arrestate e rinchiuse in luoghi dove non esisteranno più, ma se vengono perdonate dando a loro la possibilità di riconoscere quello che sono e di poter scegliere se vogliono essere la popolazione che salverà più di tutti nel mondo.

E sarà cosi che nel momento in cui queste organizzazioni e questa popolazione sceglieranno di essere “SAVE THE WORLD”, la luce, la saggezza, la benedizione e la misericordia di Allha e di Dio saranno con loro e li porteranno ad essere coloro che salveranno più di tutti il mondo.

5.a Fase – Se sarà attivato “SAVE THE WORLD” e tutte le proproste ai Paesi dei migranti allora possono cambiare le regole sull’accoglienza dei migranti

Quando ogni Paese da cui pervengono i migranti è aiutato e sostenuto in modo adeguato secondo i progetti che gli consentono di diventare Paesi stabili e con sicurezza economica e quando SAVE-THE-WORLD verrà applicato a tutte le organizzazioni che influiscono sull’effetto dei migranti, questo diventerà il momento in cui sia l’Italia e anche ogni altro Paese in Europa in cui dovessero arrivare dei migranti, avranno il diritto di prendere ogni migrante che arriva clandestinamente e di riportarlo al Paese da cui perviene e questo per un motivo: che il loro Paese ha deciso di aiutarli e sostenerli. La realtà vera è che nel nuovo contesto la quantità dei migranti non sarà sicuramente elevata con queste nuove soluzioni, ma se ne dovessero ancora arrivare, allora si che i Paesi avranno il diritto di riportarli al loro Paese d’origine con una motivazione a tutti i migranti dichiarata “il vostro Paese è aiutato da noi per darvi la stabilità e la sicurezza e se vorrete venire nel nostro Paese lo dovrete fare rispettando le regole dell’accesso ordinario”.

Questa è l’unica verità che consentirà a ogni Paese d’Europa a non ricevere più nessun migrante clandestino, ma solo se le regole indicate saranno applicate e rispettate, perchè di fatto non vorrà dire mancare di rispetto ai migranti, ma di essere intervenuti affinchè ogni migrante trovi i motivi per vivere e crescere proprio nel suo Paese d’origine.

Il cambiamento è iniziato

Indicare quali sono state le condizioni che hanno prodotto i migranti  “invasivi” in Europa,  quali sono stati gli scenari dei Paesi della Siria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Eritrea e Somalia che hanno realizzato le condizioni del perché la migrazione è avvenuta, dichiarare come è importante che il processo della crescita economica di questi Paesi deve accadere e di come le organizzazione più terroristiche e pericolosa nel mondo possono diventare i migliori protagonisti per salvare il mondo, è già l’inizio del cambiamento nel mondo.

Le parole dette indicano già che il cambiamento è iniziato, perché ogni parola, ogni senso, ogni luce che ogni parola genera per trasformare le criticità in grandezza e serenità e ogni progetto dichiarato che già guarda il possibile di ogni Paese del mondo, indicano già la traccia di quello che è possibile fare e il cambiamento già avviene.

E  saranno la consapevolezza di ogni persona, di ogni organizzazione e di ogni Governo di fronte a queste proposte che potranno far si che il cambiamento continui e diventi sempre di più vero, denso, percepibile, reale, per trasformare le difficoltà e le criticità del mondo in speranza, fiducia, serenità che il mondo attende.

Io sarò con voi

Iniziare questo percorso del cambiamento non sarà facile ed è per questo che io sarò sempre disponibile a incontrare  ogni Governo dei Paesi della Siria, Iraq, Afghanistan, Nigeria, Eritrea e Somalia, ogni responsabile e Governo dell’Italia, dell’Europa, degli Stati Uniti, dell’ONU e di qualunque altro Paese del mondo, e ogni organizzazione rischiosa e terrorista per dialogare insieme, per aiutarli a riflettere su questa opportunità e a poter scegliere con cortesia  e saggezza quello che gli consentirà di fare le scelte più giuste, perché sarà ognuno di loro che potrà salvare il mondo.

Nel momento più difficile, più critico, più complesso, più complicato, più drammatico, più sfiduciato del mondo, io ci sono, perché questo è il mio compito.

By Giovanni Roi